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Analisi tattica Milan-Inter (1-2): Inzaghi mette la sua firma sulla Storia

Analisi tattica di Milan-Inter, terminata 1-2 grazie al bel gol-Scudetto di Thuram a inizio ripresa. La squadra nerazzurra soffre solo nel finale, quando i padroni di casa vanno alla ricerca del pareggio “guastafeste” ma trovano solo un muro nerazzurro. E un paio di cartellini rossi… Di seguito la breve analisi tattica, a caldo, della partita giocata dall’Inter di Inzaghi in Serie A

PREPARAZIONE – Le scelte di Simone Inzaghi non sorprendono, perché schiera la formazione-tipo senza curarsi della pretattica rossonera. Pretattica che a dire il vero non va in scena, visto che Stefano Pioli conferma il Milan “spoilerato” alla vigilia con tutte le modifiche. L’Inter fa la partita sfruttando l’imprecisione del Milan nel palleggio ma senza riuscire ad arrivare con convinzione all’ultimo passaggio. Il gol arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo con l’ex rossonero Francesco Acerbi che di testa batte Mike Maignan sulla torre di Benjamin Pavard, che si imporrà come migliore in campo. La manovra nerazzurra cerca di allargarsi sulle fasce per non limitarsi solo a colpire in verticale ma in mezzo al campo manca un po’ di filtro e ciò allunga pericolosamente la squadra, divisa in due blocchi. Il Milan, comunque, non riesce mai a impensierire come vorrebbe: il primo tempo di Milan-Inter è soddisfacente. Lo 0-1 ha già il sapore dello Scudetto in arrivo…

Analisi tattica Milan-Inter: le mosse di Inzaghi

LETTURA – Nessuna modifica nell’intervallo per Inzaghi. E già a inizio ripresa Marcus Thuram bissa il capolavoro dell’andata con un’altra azione personale che si conclude in rete. Il Derby di Milano diventa improvvisamente piatto. Da una parte l’Inter, che gestisce il doppio vantaggio provando a creare i presupposti per calare il tris. Dall’altra il Milan, che non riesce a reagire. I quattro cambi di Pioli alterano gli equilibri, perché il Milan iper-offensivo è “obbligato” a trovare la via del gol. Inzaghi si limita alle modifiche ruolo per ruolo per chiudere con qualche forza fresca in più. Una “carambola” permette a Fikayo Tomori di accorciare le distanze ma il finale è figlio del nervosismo. In pieno recupero espulsi Theo Hernandez – che si “trascina” Denzel Dumfries – e Davide Calabria, nove contro dieci fino al triplice fischio finale. C’è poco da aggiungere, nulla da analizzare: l’Inter è Campione d’Italia per la ventesima volta nella sua storia vincendo il sesto Derby di Milano consecutivo. La Seconda Stella interista sullo Scudetto è il grande capolavoro di Inzaghi, che mette la sua firma indelebile proprio in casa del Milan.

NB: Clicca qui per leggere anche l’analisi tattica sulle partite precedenti dell’Inter di Inzaghi.

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