Stramaccioni: «Merito Inzaghi? Tenuto il timone nella tempesta dell’Inter»

Stramaccioni analizza il momento dell’Inter e di alcuni suoi protagonisti, primo fra tutti Inzaghi. Di seguito le dichiarazioni dell’ex allenatore nerazzurro intervenuta a Radio Sportiva.
LEADERSHIP – Andrea Stramaccioni approfondisce una serie di argomenti legati al mondo nerazzurro: «Se l’Inter vincesse la Champions League Lautaro Martinez sarebbe da Pallone d’Oro? Se vince essendo decisivo sicuramente il dubbio lo mette a chi dovrà decidere. È cresciuto in un maniera incredibile. Non parlo né da un punto di vista fisico né tecnico, ma delle scelte che fa, del carattere e della leadership. Credo che ci siano due circostanze che lo hanno fatto diventare un giocatore di livello ormai elevatissimo. La prima è la vittoria del Mondiale, la seconda è aver trovato un’Inter che aveva bisogno di leadership e lui l’ha data. C’è tanto di Inzaghi in questa crescita di Lautaro Martinez perché ha sempre creduto in lui, anche nelle sue rotazioni a tavolino. L’attaccante argentino è sempre stato al centro del progetto. Noi allenatori nei momenti difficili chiamiamo a parlare davanti ai microfoni quei giocatori che rappresentano lo spirito dello spogliatoio. Quando pioveva forte nell’Inter andava lui a metterci la faccia. L’ho detto anche a Inzaghi stesso, scherzando, che era giusto in alcuni momenti prendere qualche critica ma che ne avesse ricevute un po’ troppe. Secondo me in quei momenti le critiche vanno distribuite fra allenatore, giocatori e società. È stato giusto criticarlo quando ha fatto dei risultati negativi, soprattutto in trasferta. Ma ricordiamo di quelle prestazioni in cui l’Inter tirava venticinque volte in porta e faceva un gol. L’Inter è troppo lontana dal Napoli in relazione al suo valore però adesso è il momento di riscuotere. Perché questo signore ha tenuto la barra del timone dritta mentre pioveva. Questo è il suo più grande merito».
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BENEFICI – Stramaccioni spiega come l’Inter dovrebbe approcciare la finale di Champions League: «La Fiorentina è partita bene e ha messo in grande difficoltà l’Inter come approccio di gara, intensità e qualità. È stata anche un pizzico ingolosita dall’andamento della gara. Per gli interisti spero che il Manchester City faccia lo stesso ma senza trovare il vantaggio e che perda un po’ di equilibrio, quella sarà la chiave della partita. Inzaghi è un allenatore che entra in grande contatto con i suoi calciatori. Abbracciare Lukaku, che tieni fuori, sul gol è una fotografia che racconta tanto del suo lavoro. Ero nell’albergo in cui alloggiava l’Inter e l’atmosfera era di una grande squadra che sa di affrontare grandi appuntamenti. Sono legato ad Handanovic e sono contento che abbia giocato da protagonista e messo in bacheca un altro trofeo in questa fase della sua carriera. Onana ha fatto bene ad Handanovic ma anche viceversa. Perché per un portiere giovane, esuberante e talentuoso come lui, avere un vero secondo alle spalle ti fa alzare sempre l’asticella. Onana secondo me è un portiere che va sempre messo in competizione e i due hanno un ottimo rapporto. Adesso l’Inter ha il sogno più grande contro un avversario proibitivo. Per me oggi il Manchester City è la migliore squadra al mondo con uno dei migliori allenatori, che viene da sette sessioni di calciomercato: la sua creatura è perfetta. L’Inter non può permettersi la parità numerica negli uno contro uno che ha concesso il Real Madrid perché soccomberebbe. Il lavoro di Inzaghi sarà creare grandissima intensità e cercare di mandare il Manchester City sugli esterni, per poter creare zone di superiorità dove la squadra di Guardiola fa fatica. E poi giocarsela tutta con i due attaccanti perché secondo me quello è il vero punto di forza».
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