Samaden: «Dimarco interista malato. Non è stato facile lasciare l’Inter»
Samaden ha parlato del suo lavoro all’Inter, come responsabile del Settore Giovanile, e della scelta che lo ha portato a addio ai nerazzurri. Poi un commento su Dimarco.
RICORDI – Roberto Samaden ha lasciato l’Inter dopo 33 anni di servito nel Settore Giovanile. Così ha parlato nello studio di Sky Sport 24: «Dal primo ragazzino che ho allenato nel 1999 all’ultimo che ha segnato il rigore decisivo nella finale scudetto della settimana scorsa me li ricordo tutti. Per me non ce n’è uno più importante di un altro. Federico Dimarco è splendido ed è l’emblema di quello che deve essere il risultato di un settore giovanile. Non vincere le partite, non comprare giocatori a sedici anni e venderli a diciannove. Ma un ragazzino che entra a sette anni da una società di Milano affibbiata all’Inter, fa tutto il percorso insieme ad altri due come Di Gregario e Bonazzoli e poi arriva in Prima Squadra. Oltre a tutto interista malato. Il sogno di ogni bambino e di ogni responsabile. La mia scelta di finire il percorso all’Inter non è stata facile. Uno dei motivi che mi ha portato a scegliere l’Atalanta è stata di poter sedermi alla scrivania in cui è stato seduto Mino Favini e di poter cercare minimamente di proseguir e portare avanti quello che ha fatto lui. Per l’Atalanta e per il calcio italiano è un motivo di orgoglio»