Salvini: “Inter e Milan possono giocare lontano da Milano! Se qualcuno…”
La Serie A si prepara a riprendere gli allenamenti dopo l’ok del Viminale, domani toccherà all’Inter (vedi articolo). Matteo Salvini – intervenuto ai microfoni di “Gr Parlamento”, in onda su “Radio Rai” – punzecchia il ministro Spadafora e dice la sua sulla ripartenza
RIPARTENZA – La Serie A si prepara a ripartire, ma solo dagli allenamenti. Matteo Salvini dice la sua: «Serie A lontano dal Nord Italia? Io personalmente dico di sì, per questo come per tanti altri lavori. Ci sono per fortuna alcune regioni che sono a contagio zero da giorni. Posti in cui non si registra un morto da giorni. Comuni che da quindici giorni sono a contagio zero. Chiaro che non si può trattare tutti alla stessa maniera. Come per tutte le alte professioni, sarebbe giusto considerare il calcio come un settore industriale. Poi c’è la passione».
TRASFERTA – Ma Inter e Milan potrebbero giocare lontano da Milano? Per Salvini è un’opzione praticabile: «Il mio punto di vista non sarebbe un problema, non sono proprietà né di Inter né di Milan. A me interessa che sia anche un segnale di ripartenza, di socialità. Se si deve giocare a Milano, piuttosto che a Firenze, Napoli o Reggio Calabria il problema per quanto mi riguarda non si pone. Dove, come e quando è l’ultimo dei problemi. Mi interessa tutelare i posti di lavoro, anche perché il calcio mantiene in vita la metà di tutto l’altro sport italiano. Se parte il calcio anche gli sport di base tirano un sospiro di sollievo».
FRECCIATA – Per finire Salvini punzecchia il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: «Io tifo per la riapertura in sicurezza della Serie A perché sarebbe una boccata d’ossigeno per tutti gli altri sport italiani. Io so che già oggi alcune società, oggi ho parlato con una di queste che ha tre campi all’interno del centro sportivo, fanno allenare 2-3 giocatori a rotazione. Ritengo che, come tanti altri settori economici, con prudenza e intelligenza vada data la possibilità al calcio di ripartire. Se qualcuno pensa di sparare sul calcio per fare l’anima bella, perché è popolare così, non dà un buon servizio al calcio ma anche a tutto il resto dello sport italiano».