Marotta: “Dybala-Inter, un anno fa sensazioni. Agnelli-Zhang princìpi uniti”
Marotta oggi ha rilasciato diverse interviste, la più lunga quella a Sky Sport andata in onda poco fa (vedi articolo). Nella seconda parte al “Corriere della Sera” (qui la prima) il dirigente rivela come Dybala sia stato davvero vicino all’Inter e paragona Agnelli e Zhang, ossia i suoi ultimi due presidenti.
IN COSTRUZIONE – Giuseppe Marotta dà un giudizio dell’Inter che si sta formando: «Abbiamo aggiunto pedine importanti. L’allenatore e alcuni giocatori, a gennaio anche Christian Eriksen. L’Inter ora ha grande visibilità e fascino, abbiamo l’appeal degli anni migliori. Eriksen non è un interrogativo, è un buon giocatore: Antonio Conte troverà la giusta collocazione. Radja Nainggolan e Ivan Perisic? Abbiamo un obbligo: non possiamo deprezzare il valore dei nostri giocatori. Valutiamo tutto con l’allenatore. Stefano Sensi vogliamo tenercelo».
GLI OBIETTIVI – Marotta spiega in aggiunta quali siano le intenzioni da parte della società, sia sul campo sia sul mercato: «Vincere le coppe? Partecipiamo per essere protagonisti. La Coppa Italia è più vicina come visione, l’Europa League più ambiziosa. Edinson Cavani, Federico Chiesa e Sandro Tonali sono i profili giusti per gli acquisti? Calciatori pronti, ma i giovani italiani sono un obiettivo importante. Poi ci sono le valutazioni di mercato. Chiesa ne ha una impegnativa, siamo distanti. Su Tonali c’è più facilità di confronto. Paulo Dybala resta un sogno? È uno dei più grandi talenti. L’anno scorso c’erano sensazioni per poterci arrivare. Oggi è proiettato a diventare un grande leader della Juventus».
ESPERIENZE COMUNI – Marotta, in chiusura, traccia anche un profilo di Conte: «È un grande professionista, dedica tutto al lavoro, ha passione, amore e ha doti eccelse. Con queste premesse è tutto più semplice. Le dinamiche le indica lui. Ha sempre avuto rispetto per me, il club e la proprietà: ci darà grandi soddisfazioni. La prossima stagione? Vogliamo alzare l’asticella e il livello qualitativo del gruppo Inter. Ho lavorato in tanti posti, se guardo le ultime due esperienze ci sono principi che uniscono Andrea Agnelli e Steven Zhang: il grande senso di appartenenza, della vittoria, della cultura del lavoro e c’è passione. Anche l’Inter oggi li ha: l’ambizione è tornare più in alto».
Fonte: Corriere della Sera – Daniele Dallera, Guido De Carolis