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Marotta: “Napoli-Inter con la Primavera? Ora c’è sicurezza. Quarantena…”

Marotta ha parlato in una lunga intervista a Sky Sport. L’Amministratore Delegato dell’area sportiva dell’Inter ha parlato di tutti gli altri temi. Da Lautaro Martinez a Nainggolan passando per la Serie A e il calciomercato: tutte le sue parole.

IL MOMENTO – Marotta parte dalla ripartenza: «Abbiamo vissuto questo momento con grande preoccupazione. Come uomo, in un territorio dove c’erano grandi difficoltà, vedendo le morti ci si preoccupava. Lo sport è un po’ la palestra della vita, quindi riprendere le attività serve anche per cercare di dimenticare questi momenti brutti. Le critiche dell’Inter prima dello stop? Devo dire che Steven Zhang, all’inizio, forse è stato mal compreso. La sua esternazione era frutto di una preoccupazione per quello che stava accadendo in Italia, forte di quello che stava succedendo in Cina. Era allarmismo, pensando che potesse degenerare come è successo. Eravamo polemici per la disputa di Juventus-Inter a porte aperte: è stato un segno premonitore da parte del presidente, di una situazione poi degenerata nella pandemia».

IDENTITÀ POLITICA – Marotta, dopo aver parlato della situazione del Consiglio Federale (qui la parte già andata in onda), prosegue: «Napoli-Inter con la Primavera? È giunto il momento che questa sicurezza ci sia ed è giusto riprendere. Lo facciamo nel migliore dei modi, forti anche di un protocollo che il Ministero della Salute ha redatto, grazie anche alla Lega Serie A. Rispettando questo protocollo possiamo avventurarci in questo epilogo strano. Porta una riflessione ulteriore: in un mese e mezzo ti devi trovare a fare come minimo quindici partite, inclusa quella col Getafe. Questo rappresenta uno stress agonistico: il rischio che i giocatori si facciano male è molto elevato, perché gli avvenimenti sono ravvicinati. Dopo un periodo di forzata sosta, che nel calcio non si è mai verificato, la valutazione la faremo alla fine ma c’è preoccupazione per i rischi».

ALTERNATIVE – Marotta parla dei piani B e C definiti ieri dal Consiglio Federale: «La situazione dell’utilizzo di play-off e play-out la vedo come remota, estrema e residuale. Nel momento in cui ripartiremo il 20 giugno, con il calendario regolare, credo che poi ci siano tutti gli elementi per portarlo a termine. Rimane questa difficoltà solo italiana, ma capisco il Governo, di far passare un protocollo rigidissimo, all’interno del quale c’è il discorso della quarantena nel caso in cui si riscontrasse la positività di un giocatore. Questo rappresenta un limite: speriamo in Dio, che ci assista affinché il campionato trovi un suo epilogo naturale».

PROPRIETÀ DI VALORE – Marotta giudica la reazione di Suning alla pandemia: «Avere una proprietà forte alle spalle ti dà delle grandi garanzie. Ti dà la possibilità di avere delle forti motivazioni, all’interno di un percorso iniziato l’anno scorso. Quest’anno dev’esserci un’ulteriore crescita, con l’asticella che si alza: bisogna alzare il livello qualitativo della squadra, inserendo dei giocatori ancora forti nel rispetto dei parametri economici e finanziari dell’azienda, condizionati quest’anno dalla pandemia che ha dei riflessi anche sulle entrate. Purtroppo oggi sono un po’ a rischio, a seguito delle difficoltà del sistema imprenditoriale e degli sponsor».

IL MERCATO – Marotta non esclude la permanenza di Lautaro Martinez: «Noi vogliamo rafforzare l’assetto della squadra, all’interno del quale c’è una figura importante come Lautaro Martinez. È un giovane molto interessante che da talento sta diventando un campione, grazie al lavoro fatto da Antonio Conte, al supporto della società e a se stesso. Anche il ragazzo ha dimostrato di possedere delle qualità calcistiche e professionali: il suo cammino non è ancora arrivato al massimo, può crescere con noi. L’Inter, come grande club, non tende a vendere ma tende, invece, a comprare: seguiamo questa linea. C’è una clausola che scade il 7 luglio, vediamo cosa vorrà fare il Barcellona, poi ci ritroveremo con lui e affronteremo il discorso. Oggi conta che Lautaro Martinez si metta al servizio, come ha fatto, della squadra e possa dare il suo contributo importante per regalare delle grandi soddisfazioni a tutti».

LA PRIMA CESSIONE – Marotta torna su Mauro Icardi: «Questa è stata un’operazione che consideriamo molto positiva. Nata da un prestito con diritto di riscatto, che è stato esercitato seppur con uno sconto da noi garantito al PSG. Credo che abbia trovato tutte le parti soddisfatte: sia il PSG sia il giocatore sia l’Inter. Del resto questo era un percorso che noi avevamo segnato l’anno scorso, l’abbiamo proseguito e quindi siamo tutti felici e contenti. Radja Nainggolan? L’obiettivo della società e dell’area tecnica è valorizzare il più possibile il proprio asset e le proprie risorse. Nainggolan oggi è una risorsa di un asset importante, quando terminerà il suo tesseramento col Cagliari tornerà con noi. Faremo delle scelte, anche assieme a lui, e valuteremo quale sarà il futuro migliore per tutti».

QUALI NUOVI? – A Marotta viene chiesto se Sandro Tonali sia un suo pupillo: «La linea Marotta non esiste. Esiste un progetto Inter, di cui faccio parte anche io, nell’appoggiare certe valutazioni che assieme a Piero Ausilio, un ottimo direttore sportivo, e a tutti i collaboratori della società portiamo avanti. Vogliamo creare il modello dove si cerca di fare un giusto mix fra giovani e meno giovani. Coi giovani purtroppo non si vince, bisogna vincere con giovani e giocatori di esperienza: magari troviamo qualche giocatore di esperienza pronto e qualche giovane talento italiano. Questo mixato a un equilibrio economico e finanziario». Poi Marotta chiude smentendo le voci di addio all’Inter (qui le parole già riportate).

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