Mondo Inter

Carlos Augusto, l’ex tecnico: «Lo vedo terzo di difesa, è un mostro»

L’ex allenatore del Corinthians , Tiago Nunes, in una lunga intervista ai colleghi di Tuttosport, ha ripercorso la carriera dell’esterno dell’Inter, Carlos Augusto, e di come è nato il calciatore che conosciamo oggi. 

LAVORO – Tiago Nunes, nuovo allenatore dell’Universidad de Chile, in un’intervista a Tuttosport, ha parlato di Carlos Augusto, suo giocatore ai tempi del Corinthians, in Brasile. Tante le belle parole dell’ex allenatore all’attuale difensore dell’Inter: «Se dovessi andare in guerra porterei lui, ci si può sempre contare. Questa la sua intervista: «Carlos Augusto non rientrava nei piani, miei e della società. Sarebbe dovuto andare via in prestito. Gli dissi che sarebbe stato trattato come tutti gli altri calciatori in attesa del trasferimento, ma continuò ad allenarsi duramente, come un animale anche se non viaggio con noi negli Stati Uniti. Al ritorno dalla tourneé inizia a sfruttarlo per tappare i buchi, lo facevo giocare in qualsiasi posizione, dal difensore all’ala, dal centrale all’esterno e faceva sempre bene.

CONOSCENZA – Continua Nunes: «Iniziai così a conoscerlo meglio, scoprendo il suo carattere. Successivamente, con la mia difesa fragile, avevo bisogno di qualcuno che facesse al caso mio. Quel qualcuno fu Carlos Augusto. Cosa gli dissi? Che avrebbe giocato per tutto il lavoro e gli sforzi fatti. Lui restò sorpreso, entrò nell’undici titolare e non ne uscì più. Le cose funzionarono benissimo, sia che schierassi la squadra a 4 sia che lo scegliessi come terzo di difesa».

PASSAGGIO – Dal Monza all’Inter, questo pensa Nunes del passaggio in nerazzurro: «L’Inter? Magari non credevo che sarebbe arrivato in nerazzurro, ma dopo averlo conosciuto ero certo che si sarebbe fatto valere. Io lo vedo come terzo di difesa. Fisicamente è un mostro, di testa è fortissimo. Sa trattare la palla, è determinato in marcatura e può impostare. Carlos Augusto può fare la differenza in quel ruolo. La chiamata del Brasile? Da esubero a giocatore chiave. Lui è la dimostrazione di come lavorando si possa crescere. Per me è un motivo di orgoglio, ho contribuito all’evoluzione del giocatore. Un brasiliano come un europeo? È il laterale europeo più brasiliano che conosco. Sotto alcuni aspetti mi viene da paragonarlo a Branco».

Fonte: Tuttosport – Simone Togna

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