Marotta: «Inter contro ogni violenza. Lukaku? Non solo un nostro problema»
Presente all’Allianz Arena questa sera in occasione di Bayern Monaco-Inter, Beppe Marotta ha parlato ai microfoni di Mediaset Infinity a pochi minuti dal calcio d’inizio. Soffermandosi anche sul nuovo infortunio di Romelu Lukaku.
QUALIFICAZIONE – Beppe Marotta ha commentato così il passaggio del turno da parte dell’Inter e le scelte di Simone Inzaghi per questa sera: «Siamo onorati di essere qualificati anche quest’anno. Il merito va dato alla squadra e all’allenatore in primis. Ma anche alla società e i tifosi. Siamo riusciti a conquistare un traguardo che sembrava insperato quest’estate, dopo i sorteggi. Nel calcio di oggi non si può parlare di titolari e riserve. Le competizioni sono tanti e stressanti, quindi c’è un gruppo di giocatori. Chi gioca è indifferente, soprattutto nei grandi club. Chi giocherà domenica con la Juventus sarà all’altezza. Stasera però siamo concentrati su un match altrettanto importante».
NUOVO INFORTUNIO – Marotta si è poi espresso sul nuovo infortunio subito da Romelu Lukaku: «Ha avuto questa ricaduta imprevista. Ma credo che sia una casistica presente in tanti club. È una stagione anomale, in cui alcuni giocatori sono interessati a partecipare al Mondiale. È evidente che ci sia difficoltà anche nel recupero dei giocatori. Sono incidenti che fanno parte delle dinamiche di questo calcio. Il ruolo delle nazionali è diverso rispetto ad anni fa, richiedono i giocatori spessissimo per moltissimi tornei. Si è partiti molto presto in stagione e anche dal punto di vista agonistico le partite sono un po’ più accentuate».
EPISODIO A SAN SIRO – Infine Marotta è tornato sull’episodio di sabato in Inter-Sampdoria, che ha visto lo sgombero della Curva Nord a fine primo tempo: «Devo dire che il mondo Inter è costellato da un insieme di tifosi appassionati che hanno fede questi colori e rappresentano la priorità e la maggioranza. Abbiamo rilasciato un comunicato molto esplicito. Posso solo aggiungere che l’Inter combatte sempre la violenza fisica e verbale. È un nostro obiettivo, lo facciamo continuamente. Non riusciamo a risolvere tutti i problemi, ma con il dialogo e con il confronto si possa arrivare a far sì che il calcio sia un fenomeno di aggregazione sociale».