Analisi tatticaPrimo Piano

Inter-Brescia: Sanchez regista manda in tilt gli avversari e in gol i compagni

L’Inter riscatta la prestazione sottotono di Parma con una superlativa in casa contro il Brescia che non cambia il risultato finale, ovvero altri tre punti. Nel 6-0 c’è gloria per sei marcatori diversi. Apre Young e Candreva chiude, in mezzo Sanchez su rigore, D’Ambrosio, Gagliardini ed Eriksen. Il cileno è la variabile impazzita dell’undici di Conte, rivoluzionato nei nomi e nelle caratteristiche dal 1′. Ecco l’analisi tattica di Inter-Brescia

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Brescia: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Bastoni; Moses, Barella, Gagliardini, Young; Borja Valero; Sanchez, Lautaro Martinez.

Inter-Brescia Formazione ufficiale
Inter-Brescia Formazione ufficiale

MODULO – Conte stavolta fa pre-tattica. Alla vigilia tutti si aspettano il ritorno al 3-5-2 senza Eriksen, invece conferma il 3-4-1-2 modificando il vertice alto. Al posto del danese c’è Borja Valero, che agisce da regista alto a supporto delle due punte brevilinee. Forze fresche sulle fasce.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – La posizione di Borja Valero, che agisce da vertice alto anziché basso, caratterizza l’avvio di gara. Brivido immediato, poi al 5′ Sanchez con un cross dalla destra trova alla perfezione Young, che si coordina e segna al volo il gol del vantaggio. L’arma tattica è proprio Sanchez che oscilla su tutto il fronte offensivo senza dare punti di riferimento agli avversari. Il cileno è il regista alto dell’Inter, molto più di Borja Valero, che copre intelligentemente le porzioni di campo residue. Al 18′ un inarrestabile Moses viene atterrato (nuovamente) in area e al 20′ Sanchez batte magistralmente il rigore del raddoppio. La costruzione della manovra è garantita da una fitta rete di passaggi per vie centrali, spesso in verticale, e sulle fasce non mancano spinta continua e sovrapposizioni. Al 45′ D’Ambrosio di testa impatta con i tempi giusti il cross di Young dalla sinistra, chiudendo anzitempo la gara. Il primo tempo termina 3-0: solo Inter in campo, che si “limita” a segnare tre gol.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con il primo cambio di Conte: fuori de Vrij, dentro Ranocchia. Staffetta nel cuore della difesa. Anziché rallentare, l’Inter continua ad attaccare macinando gioco. Al 52′ Gagliardini di testa mette in porta la punizione di Sanchez dalla destra. Il ritmo non cala, anzi. La qualità dei giocatori di Conte non riesce a essere limitata dagli ospiti, che corrono a vuoto nel tentativo di recuperare palla. Al 59′ secondo cambio per l’Inter: fuori Barella, dentro Agoumé. Il classe 2002 francese si piazza sul centro-destra della mediana per far legna e ripartire. La facilità con cui l’Inter arriva in area e/o al cross è imbarazzante. Al 68′ triplo cambio finale per Conte: fuori Gagliardini, Moses e Lautaro Martinez, dentro Eriksen, Candreva e Lukaku. Oltre alle staffette preannunciate, Borja Valero si abbassa lasciando la trequarti al danese (come da immagine sotto allegata, ndr) nel finale. Nemmeno il tempo di ripartire, al 70′ clamorosa traversa di Candreva alla prima occasione. Solo ora cala il ritmo, di fatto anche l’Inter si avvia a concludere la partita senza sprecare ulteriori energie, anche se i nuovi entrati hanno energie extra da sfruttare. All’83’ Eriksen ci crede dopo il tiro respinto a Lukaku e ribadisce in rete sotto porta il gol del 5-0. Sembra finita, ma all’88’ Candreva di sinistro è chirurgico nell’angolino basso. Il secondo tempo termina 6-0: doppio 3-0 con marcatori diversi per tre punti importantissimi.

Inter-Brescia Formazione finale
Inter-Brescia Formazione finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – La prestazione offerta dalla squadra di Conte è abbondantemente sufficiente in tutti i singoli, ma c’è chi esagera: Sanchez. Il cileno mette lo zampino in tre dei sei gol segnati dalla squadra, il rigore e i due assist. Ma questo è il dettaglio meno interessante. Ciò che colpisce è l’atteggiamento che ha in campo. Leadership innata, mette quasi in imbarazzo i compagni più giovani, oscurando perfino un generoso ma impreciso Lautaro Martinez. Non si limita a fare la seconda punta, ma gioca da 10 puro riuscendo a rendere più concreta la prestazione dei compagni che gli ruotano attorno. Non si ferma un attimo e fa viaggiare il pallone in tutte le direzioni, spalle alla porta e non. A Conte una variabile simile è mancata per tutta la stagione dalla panchina, ma dal 1′ in queste condizioni psico-fisiche anche di più. Ispirato.

COMMENTO – L’avvio di gara mette subito in bella luce le cosiddette “seconde linee”. Tralasciando il già citato Sanchez, dopo un tempo non si capisce se premiare la prestazione podistica di Moses in versione “Flash” dribblomane o quella saggia di Borja Valero, che si adatta perfettamente alla serata ispirata del cileno. Lo spagnolo è ovunque e non sbaglia un pallone. Brillano tutti, perfino il giovanissimo Agoumé nei minuti concessigli. Il 6-0 di Inter-Brescia è la risposta dopo le paradossali critiche per l’1-2 di Parma. L’Inter stavolta vince giocando bene, ma lo fa sfruttando al meglio il turnover. Chi pensava che la squadra di Conte fosse Lukaku-dipendente forse dovrà cambiare idea. Sei marcatori diversi pescati da tutti i reparti, meno che dall’area di rigore. In un certo senso, è bastato ritrovare il miglior Sanchez per giocare in modo diverso, mandando in tilt gli avversari. E un’altra notizia è la porta imbattuta, anche perché Handanovic non viene interpellato. Certo, il Brescia si dimostrato tutt’altro che irresistibile. Grazie a questi tre punti l’Inter può tenere il passo della Lazio, che a sua volta mantiene le distanze invariate dalla capolista Juventus: 4 punti dividono le tre squadre, a coppie, in attesa di avversari più probanti e soprattutto dello scontro diretto al vertice. L’Inter di Conte è ancora in corsa per il suo obiettivo minimo in Serie A (migliorare l’ultima annata), poi chissà. Intanto un 6-0 simile va esaltato: Conte è vivo, la sua squadra pure. Comprese le “seconde linee”.

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