Analisi tattica

Eintracht-Inter: de Vrij regge la baracca, rigore itinerante emblema del caos

Passaggio a vuoto per l’Inter in Germania, dove non va oltre lo 0-0 in casa dell’Eintracht Francoforte. Risultato non da buttare in vista del ritorno a San Siro, ma nemmeno da esaltare vista l’occasione avuta per andare in vantaggio e sprecata malamente da Brozovic dal dischetto e le defezioni rimediate (squalifiche e infortuni). Per fortuna ci pensa de Vrij a tenere alto il livello in una squadra che annulla il concetto di calcio

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare l’Eintracht Francoforte: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrj, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano, Borja Valero, Perisic; Lautaro Martinez.

Eintracht-Inter Formazione Ufficiale
Eintracht-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – La coerenza di Spalletti si vede anche quando ci si poteva aspettare un’Inter rivoluzionata a causa dell’assenza di Nainggolan (in aggiunta alle altre indisponibilità europee), invece no: ancora 4-2-3-1 con la sola novità Borja Valero a fungere da raccordo tra centrocampo e attacco, anche a Francoforte va in campo l’ultima Inter vista malamente a Cagliari.

PRIMO TEMPO – La partita in avvio non dà grandi spunti, perché entrambe le squadre provano a fare qualcosa in maniera poco concreta, ma si inizia a intravedere una discreta aggressività comune che porta entrambe le difese a costruire in maniera lenta e macchinosa da dietro, creando qualche problema di posizionamento a centrocampo. Nonostante tutto, è l’Inter che prova a fare la partita votata all’attacco. L’episodio per sbloccarla arriva al 20′: Lautaro Martinez cade in area e l’arbitro assegna un rigore generoso, ma Trapp respinge il tiro di Brozovic dal dischetto. Dopo l’errore l’Inter continua a fare la partita, ma con pochissima qualità nelle giocate: Borja Valero fatica nella doppia fase, sbattendosi generosamente da mezzala e trequartista, ma i due mediani non lo aiutano minimamente (Brozovic e Vecino sbagliano troppo) e le ali sono inesistenti (Politano e Perisic mai in partita). Solo Lautaro Martinez fa movimenti per facilitare la manovra, mentre le cose peggiori si vedono sulle fasce difensive con D’Ambrosio e Asamoah: zero in attacco, altrettanto dietro. Il primo tempo termina 0-0: più Inter, ma che errore dagli undici metri.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche e con tanti problemi: al 50′ gol annullato a N’Dicka per fuorigioco di Haller al termine di un assedio iniziale culminato con il calcio d’angolo. Centrocampo completamente scoppiato, l’Eintracht attacca le praterie lasciate in mezzo. Al 58′ primo cambio costretto per Spalletti: fuori Perisic, dentro Candreva. Il n. 87 italiano si posiziona largo a destra, Politano va a sinistra. La stanchezza annulla ulteriormente l’Inter, che subisce la pressione qualitativa dei tedeschi. Dopo un quarto d’ora Spalletti inverte le ali: Politano va a destra, Candreva a sinistra. Al 80′ secondo cambio per Spalletti: fuori Borja Valero, dentro Cedric Soares. Il portoghese agisce sulla destra a tutta fascia con Asamoah dall’altro lato, l’Inter passa al 3-4-3 stringendo D’Ambrosio dietro (come da immagine sotto allegata, ndr). Inutile sottolineare che da questo punto in poi è assedio verso l’area di Handanovic, che deve ringraziare il cuore della sua difesa, dal momento che l’Inter non è più in grado di costruire e tenere la palla nell’altra metà campo. Il secondo tempo termina 0-0: non un bel risultato, ma c’è quasi da tirare un sospiro di sollievo dopo la drammatica ripresa.

Eintracht-Inter Formazione Finale
Eintracht-Inter Formazione Finale

PROTAGONISTA – Un solo giocatore da Inter in campo, un fuoriclasse in mezzo a tanti giocatori normali, alcuni nemmeno all’altezza: de Vrij. Il centrale difensivo olandese è l’unico calciatore di Spalletti a portare a termine il suo lavoro senza sbavature, perfino meglio del compagno di reparto Skriniar, che mezzo errore lo fa. De Vrij invece no, perfetto dal primo all’ultimo minuto, in costruzione (fatta a vuoto causa compagni…) e distruzione (salvezza per chiudere con la porta inviolata). E servirebbe almeno un de Vrij anche a centrocampo e in attacco… Superiore.

COMMENTO – La prestazione è incommentabile, soprattutto quella della ripresa. Peggio di Cagliari? Sì. Con la stessa identica formazione, eccezion fatta per il trequartista. Stavolta, però, l’avversario non ha fatto il partitone della vita, tutt’altro. L’Eintracht delude più dell’Inter, ma arriverà a Milano con la possibilità di andare ai quarti di finale con due risultati su tre, basta fare un gol. E allora bisogna iniziare a indicare qualche colpevole. Ausilio? Sì, la rosa non è all’altezza. Ma si sapeva. Ausilio? Sì, la squadra non è sfruttata al meglio ogni tre giorni. Ma si sapeva. Brozovic? Sì, ma non per il rigore sbagliato. E veniamo proprio al dettaglio più grave di Eintracht-Inter: il rigorista itinerante. Senza Icardi, sul dischetto finora sono andati Lautaro Martinez e Perisic, entrambi in campo, ma a Francoforte “sovrastati” a sorpresa dal n. 77 croato. Che sbaglia, ma non è questo il punto, perché può succedere. Ciò che non può – anzi, non deve – succedere è il caos che si vive all’Inter anche nelle piccole cose: serve un rigorista, va identificato un giocatore che si assuma sempre la responsabilità di battere dal dischetto. Se non c’è, significa che non c’è disciplina. Non ci sono regole. Non c’è ordine. E quindi all’Inter si vive tutto in maniera superficiale, creando caos nel caos laddove si dovrebbe fare chiarezza a ordine. Basta cercare alibi, anche stavolta il danno è stato fatto ed è arrivato dall’interno: il rigore sbagliato dal “non rigorista fisso” può pesare molto tra una settimana per l’economia della stagione dell’Inter, che rischia di pagare un prezzo esagerato per una superficialità simile.

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