Analisi tattica

Barcellona-Inter: Conte dura 57′, Barella un po’ di più. Mossa spartiacque

Prima sconfitta stagionale dell’Inter, che si arrende solo a un Barcellona in fase di rimonta: il 2-1 porta la firma di Suarez dopo il gol-lampo di Lautaro Martinez, ma nonostante ciò Conte può dirsi soddisfatto per quanto fatto vedere in campo dalla sua squadra. Barella superlativo in mezzo al campo

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Barcellona: Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva, Barella, Brozovic, Sensi, Asamoah; Sanchez, Lautaro Martinez.

Barcellona-Inter Formazione Ufficiale
Barcellona-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – L’Inter si presenta al Camp Nou per fare la partita con il suo 3-5-2 più tradizionale, ma priva di Lukaku: difesa a tre pura, doppia mezzala tutt’altra che fisica (c’è Barella, non Vecino) e attacco di coppia atipico, quasi a volersi specchiare alla filosofia del Barcellona.

PRIMO TEMPO – Al 2′ pronti-via e Inter subito in vantaggio, Lautaro Martinez scappa alla difesa del Barcellona sfruttando un’imbeccata causata da un rimpallo e supera ter Stegen con un diagonale mancino. L’Inter attacca in tre in maniera atipica (Sanchez falso nove) per pressare alto e difende in cinque grazie ai quinti di centrocampo che in realtà sono in difesa. Il Barcellona è costretto a fare la partita e l’Inter non dà campo negli ultimi metri, chiudendosi: è un 5-3-2 che riparte palla a terra senza lanci, attaccando tutti gli spazi lasciati dagli avversari, e le punte agiscono spalle alla porta per far salire la squadra per il 3-3-4 degli ultimi venti metri. Al 27′ annullato per fuorigioco chilometrico un bel gol di Candreva, che sulla destra può attaccare in piena libertà. La notizia è che l’Inter lascia Messi libero di giocare a tutto campo senza preoccuparsi minimamente di marcarlo a uomo, anzi, più cerca di entrare nel vivo del gioco quasi da regista basso più l’Inter fa la sua partita matura e concreta mantenendo una compattezza nei reparti davvero invidiabile. Il primo tempo termina 0-1: il vantaggio immediato non cambia la logica della partita, ma la incanala in maniera inattesa.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche, ma poco dopo arriva il cambio tattico del Barcellona che inserisce Vidal per Busquets (da 4-3-3 a 4-2-3-1) aprendo un varco in più in mezzo al campo, ma facendo aumentare la pressione sui portatori di palla attivi nella costruzione dal basso. Cambiano i ritmi. Al 58′ il Barcellona pareggia proprio grazie a un assist di Vidal che Suarez tramuta in rete con una girata al volo spettacolare. L’Inter accusa più la stanchezza che il gol subito, dopo un’ora di gioco è schiacciata dietro: reparti spaccati, non c’è più raccordo tra centrocampo e attacco, che deve arretrare rendendo meno redditizio il lavoro in fase offensiva. Al 66′ primo cambio per l’Inter: fuori Sanchez, dentro Gagliardini. L’italiano si posiziona nel ruolo di mezzala sinistra, Sensi avanza agendo da seconda punta in una sorta di 3-5-1-1 alla ricerca di un collante, un po’ trequartista un po’ ala. Al 71′ secondo cambio per Conte: fuori Candreva, dentro D’Ambrosio. Staffetta sulla fascia destra. Non c’è più partita, praticamente a senso unico in favore del Barcellona, anche se l’Inter non perde la calma. Al 79′ terzo e ultimo cambio dell’Inter: fuori Sensi, dentro Politano. L’Inter torna al 3-5-2 iniziale con il numero 16 chiamato ad allargare le maglie della difesa del Barcellona (come da immagine sotto allegata, ndr). All’84’ Messi scherza Asamoah e mette Suarez in porta, Godin preso controtempo e Handanovic bucato nuovamente. Nel finale l’Inter non ha neanche la forza della disperazione per cercare il pareggio, il calo fisico è netto e l’inferiorità tecnica altrettanto. Il secondo tempo termina 2-1: Messi si sveglia in tempo per non lasciare nemmeno un punto a Conte, che subisce una sconfitta immeritata.

Barcellona-Inter Formazione Finale
Barcellona-Inter Formazione Finale

PROTAGONISTA – Due gol subiti nella stessa partita rappresentano un record (negativo) per questa stagione, un gol segnato al Camp Nou è una notizia, eppure chi fa la differenza è probabilmente il giocatore su cui nessuno puntava per questa partita: Barella. In mezzo al campo tutti i riflettori sono puntati sugli altri, Barella invece si preoccupa semplicemente di combattere la sua personale guerra contro tutti, provando anche a farsi giustizia da sé. Lotta, ruba palla, riparte, dribbla e spreca pure un’occasione da gol ribattuta. Ammonito subito, ci si aspetta che rallenti, invece è un motorino continuo finché le batterie non si esauriscono. Solo che si esauriscono prima quelle dei compagni, le sue funzionano per più di venti minuti in più, ma non bastano. Infinito.

COMMENTO – Un primo tempo spettacolare seguito da una ripresa in affanno. Il riassunto dell’Inter a Barcellona è questo. E non è poco. Sconfitta immeritata, ma va accettata e presa come riferimento per crescere ancora. L’Inter domina il primo tempo facendo fare la partita al Barcellona, come se lo 0-1 di Lautaro Martinez non fosse mai arrivato, e solo una serie di sfortunati eventi (da ter Stegen alla freddezza sotto porta mancante) le negano il raddoppio. Tutto bello finché non inizia la partita del Barcellona. Una mossa è decisiva: l’inerzia della partita viene cambiata nel momento in cui il Barcellona può inserire Vidal e l’Inter può rispondere solo con Gagliardini. Il colpevole? Sicuramente non Conte, che Vidal l’avrebbe voluto anche come titolare… La qualità della panchina fa la differenza e permette al Barcellona di vincere la partita con due tiri, Suarez spettacolare nel capitalizzarli in rete. Ci sarebbe spazio anche per la polemica arbitrale, perché se all’Inter viene assegnato il rigore o sullo 0-2 oppure rimane sullo 0-1, sicuramente non arriva l’1-1, ma non è questa la sede giusta per questo argomento. Conte può dirsi assolutamente soddisfatto per quanto visto in campo e da qui bisogna ripartire. Dal primo tempo, dalla prima ora scarsa di gioco. Dalla panchina può pescare poco e male, l’assenza di Lukaku è sintomatica. Cala Brozovic, cala tutta l’Inter e gli altri non possono fare miracoli, né in difesa né in attacco. Nemmeno il già citato Barella, che pure ci prova. Il fatto di aver sprecato energie preziose, senza neanche portare a casa punti, è la notizia negativa della serata in vista di Inter-Juventus di domenica sera, ma lì le motivazioni saranno diverse e andranno oltre il concetto atletico-fisiologico. Per quanto riguarda il cammino in Champions League, non c’è da fare drammi perché basta battere il Borussia Dortmund a San Siro per rimettersi in carreggiata già alla prossima, certo non sarà facile. Anzi. Ma a questo non bisogna pensarci, ora. Testa al campionato: i punti lasciati a Barcellona meritano vendetta immediata, contro la Juventus.

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