Perisic stanco? In Inter-Verona il croato si dimostra trascinatore
Inter-Verona è stata la partita di Perisic. Il croato si è sdoppiato, da esterno e punta, trascinando la squadra con contributo offensivo e difensivo.
PROVA DA LEADER – Perisic nell’ultimo periodo non era nella miglior versione di sé. Tanto che più di qualche tifoso ipotizzava la necessità di farlo riposare a favore di Gosens. Con la Juventus però il suo contributo era stato pesante, per quanto oscuro. Il numero 14 aveva messo in campo soprattutto corsa, sacrificio e personalità. Infatti Inzaghi non lo aveva tolto, anche quando sembrava alle corde. E fidandosi del suo esterno lo ha confermato col Verona. Ottenendo una prestazione da trascinatore.
DUE RUOLI – Perisic ha messo il suo marchio su Inter-Verona. A fuoco. E la sua importanza sia tecnica che di personalità è stata talmente evidente che Inzaghi ha deciso di lasciarlo in campo tutta la partita. Cambiandogli ruolo, ma senza farlo uscire. Ha cominciato da esterno sinistro come di consueto, ma dal minuto 59 è passato a fare la seconda punta accanto a Dzeko. Un fatto che spiega la sua heatmap sul report della Lega Serie A (presente in quanto miglior giocatore):
Da sinistra a dentro l’area. Praticamente ovunque, a seconda delle necessità della squadra. Non una scelta consueta quella di Inzaghi. Anzi, un segnale che qualcosa è cambiato. E il numero 14 ha risposto presente.
NUMERI DOMINANTI – L’importanza di Perisic si vede nei numeri. L’esterno è stato il giocatore con più tocchi di palla di tutta la squadra. Questa è la mappa che li rappresenta, presa da Whoscored:
In totale sono 65, distribuiti praticamente ovnque. Il croato si è fatto vedere in zona difensiva, a centrocampo, in area avversaria, a destra, a sinistra. Mettendo qualità. I passaggi sono 50, anche qui primo valore della squadra, con 4 cross, 4 passaggi chiave, 2 occasioni da gol e 2 assist. A fronte di questa mole di gioco prodotto sono solo 2 le palle perse. Non male per il giocatore al quarto posto per km percorsi, con 11,098 (un dato ben oltre la sua media di 9,806). E anche il primo nei recuperi, con 9, con anche 2 passaggi intercettati (uno ha portato al gol di Barella), 3 contrasti e 2 respinte. Una prova totale, da leader assoluto. Che Inzaghi ha assecondato.