Inzaghi cala il jolly: l’uomo in più dell’Inter non ha legami con il monte ingaggi
Inzaghi sembrava aver perso di mano la situazione in casa Inter negli ultimi due mesi, ma probabilmente nulla è ancora perduto. Anzi. L’allenatore nerazzurro sta rimettendo a posto il suo puzzle, rovinatosi tessera dopo tessera fino alla vincente trasferta in casa Juventus. Adesso l’impressione è che non ci sia più spazio per le chiacchiere, in tutti i sensi. E qualcuno pagherà
NUOVA DIRETTIVA – L’Inter per un weekend sembra essere tornata al finale di 2021, che preannunciava grandi cose in vista del nuovo anno. Lo è stato solo parzialmente. A partire dalla Supercoppa Italiana firmata Alexis Sanchez contro la Juventus. Poi il blackout, con l’uscita dalla Champions League (e anche qui l’attaccante cileno è protagonista ma in negativo…), prima della lenta ripresa. Oggi l’Inter è ancora in corsa per la Coppa Italia ma – soprattutto – lo è di nuovo per lo Scudetto in Serie A (vedi classifica). Sembra il 2021, già. Questa convinzione nasce dall’atteggiamento di Simone Inzaghi, che appare deciso a rimettere a posto i difetti della sua squadra. Uno su tutti: il collettivo messo davanti al singolo. Che poi non è altro che l’insegnamento di Robin Gosens (vedi focus). E si è visto benissimo con la prestazione in Inter-Verona (vedi analisi tattica).
Il leone è tornato in gabbia
DODICESIMO UOMO – Non passa inosservato – finalmente – l’utilizzo del bastone al posto della carota. Inzaghi vuole difendere con le unghie e con i denti la sua panchina. E il suo sogno tricolore. Per farlo non ha tempo per le polemiche. Né per sotterrarle né tantomeno per alimentarle. Per questo, anche senza emergenza, la terza punta in rosa diventa Ivan Perisic, a cui Inzaghi non rinuncia nemmeno quando potrebbe. L’abbondanza di mancini (Alessandro Bastoni in difesa con Federico Dimarco, che può giocarsi anche il posto con Gosens a centrocampo) fa traslocare Perisic a destra. In Inter-Verona il quinto cambio finale, sul 2-0 ormai messo al sicuro, sarebbe stato Felipe Caicedo in attacco. Non Sanchez, il calciatore più pagato della rosa nerazzurra. Il monte ingaggi resta fuori dai criteri presi in considerazione da Inzaghi per le sue scelte. Il jolly Sanchez, a questo punto della stagione, deve recuperare umiltà per riottenere fiducia. Non verrà escluso dal finale di stagione dell’Inter, ma Inzaghi ha fatto una scelta chiara: l’uomo in più dell’Inter è tornato a essere il gruppo unito, non il singolo ambizioso. Il leone in gabbia non è il dodicesimo uomo jolly di Inzaghi nella lotta Scudetto (ma può essere utile).