Nota tattica di Bayern Monaco-Inter: Asllani, regia con luci e ombre
Nota tattica, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Bayern Monaco-Inter parliamo del ritorno da titolare di Asllani.
RITORNO DA TITOLARE – Bayern Monaco-Inter ha visto il ritorno tra i titolari nerazzurri di Asllani. Un fatto annunciato da Simone Inzaghi già in conferenza, utile per far trovare al giovane quei minuti che tanto gli servono per fare esperienza. E non banale visto che l’ultima da titolare dell’albanese era stata col Sassuolo l’8 ottobre, praticamente un mese fa. Cosa si è visto in questo ritorno?
LUCI E OMBRE – Asllani ha giocato 90 minuti per la prima volta nella sua esperienza all’Inter. Partendo come regista davanti alla difesa, e non cambiando il ruolo nemmeno nel finale con l’ingresso di Hakan Calhanoglu. A conferma della visione di Inzaghi. Questa è la sua heatmap presa da WhoScored:
L’Inter ha dovuto lasciare il pallone al Bayern Monaco, abbassando il baricentro. L’albanese ha fatto da riferimento per il gioco davanti alla difesa, disimpegnandosi bene nella fase di possesso. Quello in cui ha peccato è la fase di non possesso. Il numero 14 ha mostrato problemi nel gestire i tempi del pressing. Sia sull’uscire che sul tornare. Uniti a un’apparente confusione nelle coperture. Come se non sapesse bene come muoversi o se farlo. Così ha lasciato spesso buchi alle sue spalle, che poi non è riuscito a coprire. Poca esperienza, poca intesa coi compagni e troppo campo da coprire. Ma col pallone ha mostrato delle qualità su cui puntare.
POTENZIALE DA RAFFINARE – Questa è la mappa dei suoi tocchi presa da WhoScored:
In totale sono 47, primo tra i centrocampisti, con 39 passaggi realizzati al 92%. Al suo attivo anche 3 palle lunghe. Col pallone tra i piedi Asllani ha dimostrato di avere qualità e anche idee. Con giocate verticali ha creato un passaggio chiave e una grande occasione. In fase difensiva aggiunge 3 contrasti, un passaggio intercettato, una spazzata e un salvataggio. Una prova che mostra ancora il suo bisogno di crescere nell’interpretazione del ruolo, ma che conferma anche le sue qualità. Su cui l’Inter deve puntare.