Nainggolan vicino all’addio? L’Inter nel frattempo impari dagli errori passati
Nainggolan sembra sempre più vicino a lasciare definitivamente l’Inter per il Cagliari. In attesa di sviluppi, la società trae un insegnamento da questa operazione dell’estate 2018.
OPERAZIONE FALLIMENTARE – Il 26 giugno 2018 Radja Nainggolan diventava ufficialmente un giocatore dell’Inter. Più di tre anni dopo, il bilancio di questa esperienza non può certo essere positivo. Già la prima stagione si conclude con un voto insufficiente per il belga, nonostante alcune fiammate (il gol alla Juventus e quello all’Empoli, entrambi decisivi per la qualificazione in Champions League). Dopo quelle 36 presenze e 7 reti del primo anno, Nainggolan gioca appena 5 gare in nerazzurro, passando una stagione e mezza al Cagliari. Dove sembra destinato a tornare definitivamente, con buona pace di tutte le parti in gioco. Anche dell’Inter, che deve fare tuttavia tesoro di quest’operazione.
Nainggolan-Inter: perché l’operazione è economicamente fallimentare
IMPATTO NEGATIVO – Il lato più negativo dell’esperienza di Nainggolan all’Inter non riguarda il suo contributo in campo, bensì l’aspetto economico. Il belga arriva nel 2018 dalla Roma, in cambio dei cartellini di Davide Santon, Nicolò Zaniolo e 38,4 milioni di euro, firmando un contratto quadriennale con l’Inter. Ciò significa che il suo valore – nel bilancio nerazzurro – si ammorta di 9,6 milioni di euro ogni anno. Anche ora, all’alba dell’ultimo anno di contratto, Nainggolan vale questa cifra a bilancio. Una cessione ad un valore inferiore ai 10 milioni di euro comporterebbe pertanto una minusvalenza. Ma al tempo stesso il Cagliari non intende spendere una somma tale, motivo per cui la soluzione finale sarà pressoché identica a quella di Joao Mario: risoluzione del contratto (ma con buonuscita) così da risparmiare comunque l’ingaggio (da 4,5 milioni di euro netti annui).
Mercato Inter: cosa evitare nei prossimi acquisti
ERRORI DA EVITARE – Nell’operazione che porta Nainggolan all’Inter ci sono diversi elementi che difficilmente rivedremo nei prossimi acquisti nerazzurri. In primis, l’esborso di una cifra vicina ai 40 milioni di euro per un giocatore di 30 anni ben lontano dall’irreprensibilità atletica. E in secondo luogo l’offerta di un contratto così lungo, che rende difficile e lento l’ammortamento del valore a bilancio. Già nell’acquisto di Hakan Calhanoglu si intravede un modus operandi completamente diverso. A prescindere dall’arrivo a parametro zero, il turco guadagnerà 5 milioni di euro per i prossimi tre anni. E, rinnovi a parte, è difficile attendersi contratti più lunghi di un orizzonte triennale per i nuovi giocatori dell’Inter. Giuseppe Marotta non avvarrà operazioni come quella di Nainggolan (conclusa prima del suo arrivo), perché i limiti del bilancio nerazzurro sono ormai chiari, come rappresenta la cessione di Achraf Hakimi dopo un solo anno.