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Milan-Inter sull’esempio dell’ex Ibrahimovic assente: precedenti da ricordare

Il giorno è arrivato. Per una città, per le due squadre, per tutti i tifosi e per gran parte dei calciatori. L’attesa del primo Derby di Milano stagionale in Champions League si avvia verso la fine. In attesa di vedere cosa faranno i protagonisti in campo nella serata di Milan-Inter, diamo uno sguardo anche alla “storia” degli assenti. Come il grande ex della partita, Ibrahimovic

CORSI E RICORSI STORICI – Ormai ci siamo. Le ore che separano Inter e Milan dal primo Euro-Derby stagionale sono appena quattro. A San Siro il fischio d’inizio è previsto alle ore 21:00 ma la sfida è già iniziata. Tanti gli elementi, più o meno curiosi, che stanno caratterizzando il pre-partita di Milan-Inter (vedi probabili formazioni). Non solo il ricordo del primo Derby di Milano internazionale di vent’anni fa, terminato a reti inviolate per la gioia di Carlo Ancelotti (vedi focus). Quello stesso Ancelotti oggi sulla panchina del Real Madrid e nuovamente in semifinale con la speranza di vendicare la “sua” Istanbul rossonera. L’ultima andata delle semifinali giocata dall’Inter, invece, risale a tredici anni fa. A Milano va in scena Inter-Barcellona ed è un incredibile trionfo nerazzurro. Il 3-1 di José Mourinho sull’eterno rivale Pep Guardiola, poi eliminato definitivamente al ritorno, ci riporta al presente. Guardiola, sfidando proprio Ancelotti, stavolta dovrà completare la “Remuntada” per far sì che possa tornare a giocare una finale di Champions League nel 2023. Chi invece è già certo che non la giocherà nemmeno stavolta è Zlatan Ibrahimovic, il grande assente dell’Euro-Derby di Milano insieme a Milan Skriniar (vedi focus).

Niente rivincita per Ibrahimovic contro l’Inter

IL GRANDE ASSENTE – L’ex attaccante svedese dell’Inter non potrà aiutare, in campo, il Milan di Stefano Pioli nella doppia stracittadina internazionale. Non solo per l’ennesimo infortunio di fine carriera ma anche perché nemmeno registrato dal Milan nella lista UEFA. Come a voler dire: “Già sapevamo che non ci saresti stato, Zlatan”. Proverà ad aiutare la sua squadra da fuori. Magari con l’obiettivo di fare meglio di quanto fatto nel 2010 da dentro. Perché il vero protagonista mancante di quel Inter-Barcellona è proprio il classe ’81 di Malmo. Spettatore non pagante per oltre un’ora, Ibrahimovic esce dal campo proprio dopo il 3-1 firmato da Diego Milito, che chiude la partita. Forse non è un caso che Inter-Barcellona nell’ultima mezz’ora non cambia risultato dopo la modifica tattica di Guardiola, che prova a recuperare l’equilibrio ma non lo svantaggio. E lo stesso succede al ritorno quando, dopo la sua uscita, i compagni segnano e vincono di misura una partita in cui sarebbe servito il doppio scarto. Probabilmente la più grande beffa e delusione di tutta l’infinita carriera dell’ormai 41enne svedese. Perché arriva per mano della sua fresca ex squadra, poi vittoriosa a Madrid. E soprattutto perché quello resterà il punto più alto della storia di Ibrahimovic in Champions League. O meglio, il più basso. Mai una finale, mai una vittoria. E mai come quest’anno avrebbe potuto chiudere in bellezza con la partita più attesa. Non lo farà.

Occhi sui potenziali protagonisti di Milan-Inter

FATTORE DA SFRUTTARE – Già assente per infortunio nei due Derby di Milano di Serie A e soprattutto nella Finale di Supercoppa Italiana, Ibrahimovic non può certo dire di aver aiutato il suo Milan nel dominio cittadino dell’ultimo biennio. L’ultima apparizione da protagonista dell’attaccante svedese nella stracittadina milanese risale a oltre due anni fa: è il 26 gennaio 2021 ed è in campo per Inter-Milan di Coppa Italia, che si chiude con una “Remuntanda” nerazzurra. Ibrahimovic segna lo 0-1 rossonero poco dopo la mezz’ora del primo tempo ma prima dell’intervallo decide di esagerare, provocando il “mai amico” Romelu Lukaku (vedi focus). Prima ammonizione a tempo ormai scaduto, seguita dalla seconda dopo nemmeno un quarto d’ora dall’inizio della ripresa. Espulsione. Milan in dieci. Inizia la partita dell’Inter, che la ribalta proprio con un rigore di Lukaku a metà ripresa e una splendida punizione di Christian Eriksen a tempo praticamente scaduto. Uno dei tanti “tradimenti” di Ibrahimovic nelle serate più importanti delle sue squadre. Il grande assente di Milan-Inter avrà il compito di caricare i propri compagni ma anche, indirettamente, di motivare gli avversari: Lukaku quasi sicuramente partirà dalla panchina ma avrà l’occasione di fare il suo nei due Derby di Milano. E stavolta senza cadere in stupide provocazioni e risse, perché Ibrahimovic non può essere un elemento di “disturbo” a San Siro.

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