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Marotta League? Vale solo per l’Inter! Ma Milan-Lecce racconta altro!

‘Marotta League’ impazza sui social ogni volta che l’Inter scende in campo. Ma gli attacchi a senso unico hanno stancato. Servirebbe guardare in casa propria: Milan-Lecce lo dice chiaro. 

POLEMICHE DA BAR – Per mesi l’Inter si è trovata al centro delle critiche dopo decisioni arbitrali considerate da parte del pubblico – principalmente avversario – dubbie o errate. La stampa e le televisioni, poi, non hanno quasi mai aiutato l’ambiente nerazzurro, che ha dovuto subire polemiche, processi e guerra mediatica. La trovata social più divertente, che ha rasentato il ridicolo, è stata quella dell’hashtag divulgato sui social col nome ‘Marotta League’. Una modalità creata ad hoc e rilanciata partita dopo partita, anche quando non vi era motivo di lamentarsi, per provare a complicare la corsa al titolo e delegittimare il potere sul campo dell’Inter. Il cammino, praticamente indisturbato, dei nerazzurri e la qualità dimostrata battendo gli avversari anche con numerosi gol di scarto, infatti, non è bastato quest’anno. Per i tifosi avversarsi il dominio dell’Inter non si spiega con numeri e record ma attraverso un fantomatico ‘piano’ architettato dall’alto: l’assurda ‘Marotta League’, appunto.

L’Inter al centro delle polemiche con la ‘Marotta League’: ma cos’è successo in Milan-Lecce?

PRIMO EPISODIO – La verità è che gli errori arbitrali non riguardano solo ed esclusivamente l’Inter. In più occasioni quest’anno la direzione di gara di molte partite ha lasciato con troppi dubbi e l’amaro in bocca. L’ultimo caso risale a Milan-Lecce, andata in scena oggi pomeriggio a San Siro. L’arbitro Luca Massimi sceglie di estrarre il cartellino giallo nei riguardi di Krstovic, lasciando in dieci il Lecce per tutto il secondo tempo. Una decisione che lascia spiazzati molti, compresa la panchina dei salentini, considerando l’intervento pericoloso ma non volontario, intenzionale e violento. La scelta dell’arbitro di far abbandonare il terreno di gioco a Krstovic, dunque, non può non sembrare eccessiva.

SECONDO EPISODIO – Questo non è l’unico episodio di Milan-Lecce che dovrebbe essere analizzato con la lente di ingrandimento, proprio come lo si è fatto con tutti quelli legati all’Inter. Mentre Rafael Leo mette a segno il terzo gol, al 57′ del secondo tempo, Almqvist è a terra per un colpo subito alla testa. Come da regolamento l’arbitro avrebbe dovuto fermare il gioco, per permettere allo staff medico di soccorrere il calciatore del Lecce. Invece, i salentini subiscono il 3-0 e Sticchi Damiani, Presidente del Lecce, lascia la tribuna di San Siro come forma di protesta. I fatti verificatisi in Milan-Lecce, dunque, insegnano che ogni partita, al di là della maglia indossata dai calciatori in campo, può riservare problemi, episodi e polemiche arbitrali.

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