Inter, cosa resta dopo l’amarezza di uno Scudetto vinto solo virtualmente
Inter già chiamata a voltare pagina a nemmeno 24 ore dalla fine della stagione. Il secondo posto in Serie A non può essere considerato un obiettivo né un punto di arrivo. I due trofei vinti da Inzaghi (Supercoppa Italiana e Coppa Italia) non sono le uniche cosa da salvare in questa annata, che si spera possa essere solo di transizione in vetta al campionato
STAGIONE A DUE VOLTI – Il Milan è campione d’Italia. E ha dovuto aspettare il 22 maggio 2022 per festeggiare il tricolore. Fregiandosi del titolo conferito all’Inter poco più di un anno fa. Inutile far passare il messaggio che sia giusto, meritato e normale quanto successo in questa stagione. Si può dire tranquillamente che l’Inter, dopo il girone di ritorno, si sentiva virtualmente ri-scudettata. L’ottimo 2021 nerazzurro, però, non ha nulla a che vedere con il 2022. Iniziato con il rinvio di Bologna-Inter, che poi – a distanza di oltre cento giorni – decreterà la fine dei sogni tricolore. Ed è proprio quello il problema: pensare di aver già vinto lo Scudetto ma solo virtualmente. Il mercato di gennaio dimostra cos’è andato storto in casa nerazzurra. E il resto vien da sé. Resta l’amarezza ma non è tutto da buttare. Anzi, bisogna salvare il salvabile. E c’è più di una cosa da salvare, oltre alla Supercoppa Italiana e alla Coppa Italia vinte contro la Juventus.
La ripartenza dell’Inter dopo la delusione
PUNTI PER RIPARTIRE – I tre gol e soprattutto i tre punti di Inter-Sampdoria (vedi focus) tolgono un po’ di amaro in bocca. Ad esempio, resta la convinzione che Simone Inzaghi sia l’allenatore ideale per una squadra che non può più fare affidamento sulle primedonne. Anche perché c’è il rischio che qualche titolarissimo venga ceduto, quindi è meglio affidarsi al lavoro di gruppo per provare a creare un po’ di progettualità. Inoltre, resta la necessità di rinnovare la rosa, affinché possa essere competitiva sul lungo periodo anche grazie ai ricambi. Il tempo delle figurine è finito, soprattutto quando il bilancio piange. Infine, resta la sicurezza che lo “scudetto del bilancio” non possa essere l’obiettivo di una squadra come l’Inter, che dovrebbe fare chiarezza sulle sue reali ambizioni future. Quindi sui suoi piani per la prossima stagione. Ai tifosi interisti va lo Scudetto del tifo, ma anche quello è un titolo virtuale. È già tempo di ridare concretezza alle questioni nerazzurre: Inter, il secondo posto si accetta ma non si festeggia.