Dimarco, dalla duttilità all’Inter al possibile ritorno alle origini con l’Italia
Dimarco nelle ultime stagioni ha mostrato una grande duttilità sia al Verona che all’Inter, venendo impiegato in più ruoli nel 3-5-2. Nell’Italia di Mancini potrebbe tornare nella sua posizione originale, il terzino a quattro. Ennesima occasione per dimostrare il suo valore indipendentemente dallo schema.
DUTTILITÀ – In seguito a una crescita esponenziale, mostrata prima con la maglia del Verona e poi confermata in questo avvio di stagione con l’Inter, è arrivata la meritata convocazione in Nazionale per Federico Dimarco (vedi articolo). Il Commissario Tecnico dell’Italia Roberto Mancini ha premiato le prestazioni sempre più convincenti del giovane esterno, aggregandolo al gruppo azzurro che affronterà la Spagna nella semifinale di Nations League a San Siro. Dopo le due stagioni con gli scaligeri sotto la guida di Ivan Juric e le prime nove presenze stagionali con l’Inter, Dimarco ha dimostrato di essere diventato a tutti gli effetti uno dei migliori interpreti del 3-5-2, modulo di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Sia come quinto di sinistra che, sorprendentemente, come terzo di difesa, ruolo in cui è stato reinventato proprio a Verona dal tecnico croato (vedi approfondimento).
La formazione di Dimarco
ORIGINI – Dimarco nasce terzino di difesa a quattro. In Nazionale con Mancini ritroverà il modulo in cui ha iniziato la sua carriera. Prima nelle giovanili nerazzurre e poi nei primi club che gli hanno permesso di collezionare esperienza e minuti prima di tornare all’Inter una volta maturato. Dimostrazione ulteriore della sua innata duttilità e capacità di adattamento fuori dal comune. Caratteristiche che rendono Dimarco un’arma perfetta per cambiare volto alle gare, indipendentemente dal ruolo in cui il tecnico di turno decide di schierarlo. Merce rara da trovare in un ragazzo così giovane e non ancora al top della sua maturazione calcistica. Il duro lavoro paga e Dimarco ne è l’esempio più fulgido. Inizia ad accorgersene anche Mancini (vedi dichiarazioni).