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Bastoni posa la prima pietra: in Inter-Fiorentina ha libertà di costruire

Alessandro Bastoni infila un’altra prestazione da regista aggiunto. In Inter-Fiorentina si conferma la prima fonte di gioco nerazzurra.

REGISTA ARRETRATO – Il celeberrimo detto recita “Non c’è due senza tre”, e Alessandro Bastoni lo conferma. Perché dopo le ottime prestazioni contro Monza e Cagliari, il 95 dell’Inter infila un’altra prova magistrale contro la Fiorentina. Dove si conferma il primo portatore di palla dei nerazzurri, con il suo sinistro a premere il tasto “play” in ogni azione. Anche lui, però, nel 4-0 contro i viola sceglie la strada dell’efficienza.

SENZA ESAGERARE – Secondo il report ufficiale della Lega Serie A, nel corso di Inter-Fiorentina Bastoni tocca in totale 51 palloni, il terzo dato più alto tra i nerazzurri dopo Matteo Darmian (55) e Henrikh Mkhitaryan (52). E lo fa con la consueta pulizia di gioco: 33 passaggi riusciti su 38 tentati (87% di precisione). Se ci limitiamo ai lanci lunghi, Bastoni ne consegna correttamente 6 su 8. Dati che confermano la grande fiducia che i compagni ripongono nel numero 95 come costruttore di gioco. Ma la sua prestazione non si sublima solo in questo.

PROPENSIONE AVANZATA – Anche stavolta, come già contro il Cagliari lunedì scorso, Bastoni è tra i più atletici: 10,4 km percorsi, il terzo nell’Inter. Chilometri che corre soprattutto in avanti, per andare a sostenere la manovra con la sua visione oltre la metà campo, come si vede dalla mappa dei suoi tocchi presa da WhoScored:

Bastoni Inter Fiorentina
Mappa dei tocchi di Bastoni in Inter-Fiorentina (Fonte: Whoscored)

E l’highlight della sua prestazione in Inter-Fiorentina (qui il video) si trova nell’azione del raddoppio nerazzurro. Dove Bastoni, posizionato sulla trequarti offensiva, smista per Marcus Thuram il pallone che proviene da Nicolò Barella. E che finirà poi sul destro di Lautaro Martinez per il primo dei due gol del capitano nerazzurro. Il 95 è così alto perché nell’azione precedente era salito fino a dentro l’area viola, partecipando al forcing offensivo. In costante proiezione offensiva come fosse una sorta di mezzala aggiunta quando Hakan Calhanoglu rimane più basso. Un innesto di qualità nella manovra dell’Inter che crea sempre scompiglio (vedi il lancio a tagliare 30 metri di campo per il palo di Denzel Dumfries), e che è uno degli spunti più interessanti di questo avvio di stagione dei nerazzurri.

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