AIA, dopo D’Onofrio rischia anche Trentalange: ecco le accuse a suo carico

La Procura della FIGC chiude le indagini su D’Onofrio. L’arresto per narcotraffico del Procuratore dell’AIA si ripercuote anche su Trentalange. Ecco le accuse a carico del Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri e i rischi che correrebbe, secondo Sky Sport.
ACCUSE E RISCHI – L’arresto per narcotraffico di Rosario D’Onofrio (vedi articolo) avrebbe scoperchiato il vaso di Pandora nel mondo AIA. La Procura della Federcalcio, come notificato da Giuseppe Chinè, chiude le indagini sul Procuratore dell’Associazione Italiana Arbitri ma evidenzia altri “comportamenti disciplinari rilevanti”. In questo caso, però, le accuse sono rivolte direttamente al Presidente degli arbitri. Come riportato da Sky Sport, infatti, a Alfredo Trentalange viene imputato di non aver verificato i requisiti professionali e morali di D’Onofrio e di non aver accertato i motivi per cui il procuratore degli arbitri (che era ai domiciliari) fosse poco presente alle riunioni. A questo si aggiunge anche l’aver contattato il Vice Presidente della Commissione Disciplinare Nazionale Santoni, per difendere D’Onofrio. Infine, ma non per importanza, ci sono anche dei dubbi sull‘avvenuta reale acquisizione del suo curriculum e sulla veridicità delle dimissioni dopo l’arresto. Trentalange, intanto, ha a disposizione quindici giorni per preparare la propria difesa. Il Presidente dell’AIA si dice sicuro di poter dimostrare la propria buona fede. I rischi a cui va incontro, però, sono quelli di deferimento e commissariamento.
Fonte: Sky Sport