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ESCLUSIVA IN − Paventi: «Inter, spinta quarto posto! Barella straordinario. Euroderby? Da inviato nel 2003…»

Andrea Paventi, noto giornalista e inviato per Sky Sport dell’Inter, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Inter-News.it. Tra i temi affrontati ovviamente il grande traguardo della semifinale di Champions League raggiunta e l’imminente euroderby della medesima

Dopo 13 anni, l’Inter ha raggiunto le semifinali di Champions League, traguardo impronosticabile all’inizio della stagione. Paventi, può essere uno stimolo nuovo per cambiare rotta anche in campionato?

Secondo me, è anche ora che diventi uno stimolo per avere una concentrazione, una cattiveria, un’attenzione anche nei dettagli che in campionato qualche volta è mancata. L’Inter ora è obbligata a risalire la corrente per rientrare tra le quattro che parteciperanno alla prossima Champions League. La speranza di Inzaghi, ma anche della squadra, è che quella solidità dimostrata in Europa si possa tramutare anche in campionato. Adesso non ci sono più troppe partite per prendersi qualche modo dei margini. Adesso l’Inter deve fare otto risultati utili consecutivi altrimenti la risalita in Champions League diventa molto complicata.

Come ti spieghi questo rendimento a due volti dell’Inter? È davvero una questione di motivazioni o c’è anche un discorso di tipo tattico?

Dal punto di vista tattico, l’Inter gioca praticamente sempre allo stesso modo, non vedo grandi problemi. Probabilmente sì, c’è una tensione emotiva diversa. Come dicevo prima, un’attenzione al particolare perché in Champions League sai che può fare la differenza, in campionato mentre sai di poter aver tempo e margine per rimediare. Quest’anno però non ci sei riuscita perché non hai avuta l’attenzione giusta a rendere più solide certe situazioni di vantaggio, certe partite ti sono sfuggite o sei stato rimontato, hai mancato dei punti importanti. Se l’Inter qualche volta ha rallentato, l’ha fatto un po’ troppo in campionato.

Paventi, non ti pare che in Europa i giocatori osino di più che in Italia? Un esempio i gol da fuori di Nicolò Barella, la giocata di Joaquin Correa ma anche il gol di Hakan Calhanoglu col Barcellona all’andata.

In Champions League la squadra riesce a fare cose che in campionato fa meno. I gol vengono tutti su azione, su giocata individuale, questo evidentemente fa capire un po’ che il gioco di Inzaghi, da questo punto di vista, è un gioco assolutamente moderno. Non gestisci, ma cerchi di attaccare e di esporti. Anche le squadre che vai ad affrontare sono un fattore. Magari in Italia vai ad affrontare squadre che si chiudono in maniera un po’ più importante e arrivare a fare gol su azione diventa più complicato. Ma sicuramente è un dato: col Benfica tre gol e tutti e tre su azione… Penso a Lukaku che in campionato non fa gol su azione da agosto a Lecce. Dunque, questo rientra in quei miglioramenti obbligati e necessari che l’Inter dovrà fare se vorrà giocare la Champions League del prossimo anno.

Se devi dire il giocatore più importante di questa Champions per l’Inter, chi diresti?

Barella sta facendo una Champions League straordinaria. Quel gol a Barcellona e i due che ha segnato contro il Benfica hanno dato tanto. Ha dato più di tutti e ha giocato meglio in questa competizione. Ma nella prima parte avevano fatto bene anche Marcelo Brozovic, Alessandro Bastoni, lo stesso Calhanoglu come regista. Il gol del turco contro il Barcellona all’andata a San Siro è stato di straordinaria importanza perché se non vinci quella partita lì diventa tutto piuttosto complicato.

A proposito di Calhanoglu, col suo rientro, Marcelo Brozovic ritornerà nuovamente in panchina oppure riposerà più spesso Henrikh Mkhitaryan?

Mkhitaryan è importante, ma anche lui ha bisogno di essere gestito con le tante partite ravvicinate. Ma penso che l’Inter a volte possa giocare col doppio regista o con Calhanoglu al centro al posto di Brozovic come prima dell’infortunio. Comunque, il reparto è molto ricco. Anche con i cambi, da Kristjan Asllani a Roberto Gagliardini, hai delle risorse. Però devi fare più attenzione perché certi giocatori sono più determinanti di altri. Ma la rotazione sarà fondamentale.

Gli attaccanti hanno ritrovato finalmente la via del gol: da Lautaro Martinez a Joaquin Correa, lo stesso Romelu Lukaku è in ripresa. L’unico a fare ancora una certa fatica sembra Edin Dzeko.

Sì, fa ancora fatica. Da lui ci si aspetta sempre molto. Deve ritrovare quella condizione di forma fantastica che ha avuto durante la prima parte di stagione prima del Mondiale, coronata peraltro con la grandissima doppietta a Bergamo contro l’Atalanta, nonché quella di inizio 2023 con i grandi e pesanti gol contro Napoli in campionato e Milan in Supercoppa. C’è stato un po’ di flessione, Inzaghi si augura che possa ritrovare il gol per ridare fiducia. Fiducia che all’Inter si spera possa essere ritornata sia a Lautaro Martinez che Correa dopo i gol col Benfica.

Paventi, con questa semifinale la panchina di Simone Inzaghi è più salda, almeno da qui a fine stagione. Ma in estate cosa può succedere?

Vediamo cosa succede in questo mese/mese e mezzo. Non possiamo escludere che ci possa essere anche un cambio sulla panchina dell’Inter come ce ne possano essere sulle altre panchine italiane. Saranno comunque importanti i risultati finali, sarà importante che l’Inter riesca in qualche modo a riagguantare quel quarto posto e poi vediamo con la Coppa Italia e soprattutto in Champions League. La stagione ha già portato un trofeo come la Supercoppa col Milan, però il Derby di Champions è un qualcosa di bello da vivere, da raccontare e anche molto importante per quello che può essere il peso di una stagione.

L’atteso euroderby di Champions League: i ricordi e le sensazioni dell’inviato Paventi

Paventi, che ricordi hai da giornalista di quel 2003. Come si sono vissute quelle settimane a Milano?

Io lavoravo a Stream. Seguii da inviato la gara di ritorno. In quella partita poi fece la differenza la regola del gol in trasferta che valeva doppio. È il ricordo di un’atmosfera bellissima, di un San Siro meraviglioso, di tanti fuoriclasse in campo sia da una parte che dall’altra e mi aspetto esattamente la stessa atmosfera, la stessa voglia di vivere un euroderby anche quest’anno a distanza di 20 anni.

Vent’anni fa la decise non il campo bensì una regola ormai disusa come il gol in trasferta, secondo te, Paventi, sarà un match ancora equilibrato che potrebbe decidersi anche ben oltre i 180’ regolamentari?

Penso di sì, perché il Milan è in crescita e anche l’Inter ha dimostrato in Champions League di fare molto bene. Poi vediamo che tipo di spinta può avere nelle prossime partite. L’Inter avrà delle partite impegnative in campionato: la trasferta di Empoli, il ritorno delle semifinali di Coppa Italia contro la Juventus, il doppio confronto con le romane. Ci sono tante cose che possono dare una grande iniezione di fiducia alla squadra.

Si ringrazia Andrea Paventi per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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