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ESCLUSIVA IN – Paganin: «Gosens, all’Inter devi saperci stare! L’esempio di Tonali…»

Antonio Paganin, difensore dell’Inter dal 1990 al 1995 e vincitore di due Coppe UEFA, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Inter-News.it. Nella prima parte tanti i temi toccati: dal rendimento di Gosens alla ripartenza del campionato. Occhio anche ai rientri di Lukaku e Lautaro Martinez dal Mondiale. Di seguito la prima parte dell’intervista esclusiva a Paganin

Paganin, concentriamoci subito sulla ripartenza del campionato. Come vede l’Inter? Secondo lei ha margini di rimonta?

Margini sì, dipenderà molto dalla ripresa agonistica di Lukaku e Brozovic, le cui assenze hanno pesato non poco durante la prima parte di stagione dell’Inter. Calhanoglu ha fatto molto bene, ma un giocatore come Brozovic – che ai Mondiali abbiamo visto nel pieno della forma – può fare la differenza. Dipenderà molto dallo scontro diretto del 4 gennaio. Conterà tanto l’aspetto emotivo, perché il Napoli ha dalla sua al momento il fatto di aver fatto ottenuto soltanto due pareggi contro Lecce e Fiorentina, poi le altre partite le ha vinte tutte. Chiaro che, se una squadra mantiene questo tipo di cammino, è molto complicato pensare di andargli a recuperare dei punti.

La ripartenza in Serie A dopo i Mondiali in Qatar 2022

Questa pre-season invernale può essere indicativa per la ripresa e al contempo, vedendo i risultati del Napoli (pesanti sconfitte contro Villarreal e Lille, ndr), le rivali possono sentirsi più speranzose?

Chiaro che l’inerzia era tutta dalla parte del Napoli. Quando una squadra sta bene non vorrebbe mai che il campionato si fermasse, perché stava bene fisicamente e mentalmente sia in Italia sia in Europa. Mai era successo che i campionati si fermassero per oltre 50 giorni. Tutto quello che sta succedendo per i giocatori, preparatori e allenatori stessi – per chi ha partecipato ai Mondiali e anche per chi non ha partecipato – è completamente nuovo. Due preparazioni all’interno di una stessa stagione, con due climi completamente diversi. Una cosa è fare una preparazione in estate, un’altra è farla in pieno inverno. Ci sono state squadre che sono andate infatti in Turchia o a Dubai. Il problema più grande, per quello che posso dedurne, è proprio la fase di adattamento. Quelli che rientreranno da Dubai avranno fatto partite con 25-30 gradi, quando ritorneranno a giocare in Italia la temperatura sarà molto rigida, dai 5 agli 8 gradi.

Bisogna vedere più cose. Primo: quante energie nervose avranno sprecato e per chi è arrivato in fondo saranno tante. Secondo: quante energie fisiche, perché il fisico non è uguale e ognuno reagisce in modo differente. C’è chi soffrirà più il freddo, chi invece si adatterà più velocemente, chi anche andrà incontro a infortuni. Lo scarto termico influirà dal punto di vista muscolare e non poco. Gennaio poi sarà un mese molto intenso per quanto riguarda i match clou, perché proprio come l’anno scorso ci sarà un calendario quasi al contrario per le squadre che parteciperanno alle coppe europee. Quindi, ci sarà un gennaio intensissimo e un altrettanto febbraio molto intenso con l’inizio delle coppe europee. Curioso di capire cosa succederà.

Paganin si esprime su Gosens all’Inter citando Tonali

Paganin, lei ha parlato di Lukaku e Brozovic come possibili nuovo rinforzi in casa per l’Inter. Possiamo considerare anche Gosens?

Gosens? Mi aspettavo qualcosa di più! Non è facile ma in parte lo posso capire. Lo stesso è successo anche ad Asllani. Quando vieni da una piccola realtà, anche se l’Atalanta negli ultimi tempi ha partecipato spesso alla Champions League, e passi a una società come l’Inter, dove sei obbligato a vincere e a fare bene, è molto complicato. Non è una prerogativa di tutti i giocatori, la si può acquisire anche a distanza di un anno. Faccio l’esempio di Sandro Tonali al Milan, etichettato come “non da Milan”, poi il tempo di adattamento e adesso è diventato un giocatore importante sia per il club sia per la Nazionale.

Io lo so, l’ho passato quando mi sono trasferito dall’Udinese all’Inter. Non è facile adattarsi molto velocemente. Cambiano immediatamente gli obiettivi, cambiano immediatamente le aspettative che ha la società. La pressione aumenta e tu devi essere molto bravo a gestirla altrimenti diventa un peso che non permette di esprimerti al meglio. Gosens lo ritengo un buonissimo giocatore che ha patito più del dovuto il passaggio all’Inter. All’Atalanta Gosens era uno dei leader, all’Inter uno dei tanti. Se vuoi essere un giocatore da grandi club devi accettare la concorrenza, in un club come l’Inter non troverai giocatori di seconda fascia, tutti mirano a giocare titolari. Devi avere quella piccola faccia un po’ tosta nel metterti in discussione ogni giorno. Se hai questo tipo di approccio, allora fai il salto di qualità. Nel momento in cui questo non avviene, diventa molto più complicato. All’Inter devi saperci stare, se non ci sai stare allora l’Inter non fa per te.

Il ritorno della Lu-La nerazzurra: la coppia di attacco dell’Inter

Una domanda sulle conseguenze post-Mondiale: è più facile rimettersi subito in carreggiata dopo un’avventura negativa e a tratti umiliante come quella di Lukaku, oppure dopo un successo così importante ma non da protagonista come quello di Lautaro Martinez?

Più dalla parte di Lukaku, perché nella sua testa c’è prima il desiderio di ritornare a sentirsi un giocatore, cosa che anche ai Mondiali non è stato. Abbiamo visto una delle peggiori versioni di Lukaku, pesante, farraginoso, ha sbagliato parecchi gol contro la Croazia. Lautaro Martinez? Se giochi nell’Argentina puoi anche pensare di non essere la primadonna, ci può stare. Lui ha pagato poi la gara contro l’Arabia Saudita, nella quale tutta l’Argentina ha fatto male. Quando è così, un allenatore è chiamato a fare delle scelte anche per volere del popolo. Poi da lì l’Argentina praticamente ha fatto filotto andando a vincere il Mondiale. Lautaro Martinez, comunque, si è sentito parte di un gruppo vincente. Per Lukaku è diverso, in quanto veniva da quattro mesi di parziale inattività. Ci si aspettava molto dal Mondiale, ciò può scatenare orgoglio e rivalsa. Potremmo avere un Lukaku più affamato e con tanta voglia nella seconda parte, com’è giusto che sia.

Più tardi la seconda parte. Si ringrazia Antonio Paganin per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.
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