Spalletti abbandonato guida l’Inter alla sua ultima missione (in due parti)
Napoli-Inter si candida a primo match point Champions dell’Inter di Spalletti, che sa di avere un jolly da giocarsi anche senza il giusto sostegno del suo ambiente di lavoro. Il modo con cui il tecnico di Certaldo sta cercando di dribblare tutte le trappole messe appositamente sul percorso è ammirevole, sebbene possa non servire per la riconferma
SPALLETTI SOLO – Nelle ultime settimane Luciano Spalletti è stato abbandonato da tutti. Il tecnico toscano sta combattendo da solo senza essere spalleggiato da nessuno, se non dai suoi uomini di fiducia, quelli che schiera settimanalmente a prescindere da condizioni e situazioni avverse. Spalletti va in conferenza stampa prima della partita a rispondere alle domande dei giornalisti che durante tutta la settimana parlano del suo possibile successore (Antonio Conte, dato un giorno all’Inter e un altro a Juventus, Milan, Roma e squadre estere, a rotazione) e fa lo stesso dopo la partita, senza nemmeno sfiorare l’argomento calcio: agli altri interessa solo il contorno, non quello che succede sul rettangolo di gioco. La società non prende posizione. L’Inter ha in rosa tra i venti e i trenta giocatori, che si allenano regolarmente agli ordini di Spalletti, ma quest’ultimo viene interpellato solo sull’ex capitano Mauro Icardi (vedi articolo) alla ricerca di altri polveroni da scatenare. Dall’Inter non ci si aspetta chissà cosa, non un comunicato falso in cui annunciare la totale fiducia a Spalletti anche per la prossima stagione, dato che probabilmente dopo Inter-Empoli verrà comunicato il suo esonero (o la rescissione consensuale attraverso il pagamento di una ricca buonuscita). Non è questo il punto. Il punto è che Spalletti oggi è ancora l’allenatore dell’Inter e – a differenza di altri – ha messo l’Inter al primo posto tra le sue priorità. Evitare polemiche, no?
ULTIMA MISSIONE – L’obiettivo dell’Inter in queste ultime due partite stagionali è l’ormai noto piazzamento in Champions League, per il quale adesso possono bastare due punti su sei a disposizione (in attesa di Milan-Frosinone). Spalletti è stato chiaro quando ha detto in che modo pensa di affrontare il Napoli: non è l’ultima spiaggia come Lazio-Inter di un anno fa, bensì il primo di due appuntamenti da tre punti-qualificazione. Andare a Napoli “senza rischiare di perderla” anziché “a rischiare di vincerla” non significa partire sconfitti contro la squadra di Carlo Ancelotti, tutt’altro: si gioca con la consapevolezza di avere un “paracadute” chiamato Empoli (o forse San Siro pieno…), quindi si può tornare a Milano senza fare drammi qualora il bottino non fosse pieno. Purtroppo si è riusciti a travisare anche questo messaggio “pacifico” di Spalletti, forse l’unico ad avere la lucidità di analizzare la stagione dell’Inter: terza in classifica con in mano il proprio destino nonostante tutte le avversità interne ed esterne. Il soldato Spalletti si sta preparando per quelle che dovrebbero essere le due ultime battaglie alla guida dell’Inter, poi probabilmente seguirà l’attesa fase del togliersi i sassolini dalla scarpe. Sassolini diventati macigni in queste ultime settimane a tinte nerazzurre sempre più sbiadite. Ma non è tempo di ringraziamenti, questo: prima la missione Champions, poi la definizione del futuro in panchina. E attenzione alle sorprese.