Sconcerti: «Inzaghi non un genio! Dimarco sottovalutato: è come Dybala»
Mario Sconcerti, nell’analizzare la prestazione con vittoria dell’Inter a Lecce, si è soffermato soprattutto sulle scelte di Simone Inzaghi. Di seguito le sue parole a Pressing su Italia Uno, con un breve commento anche sulla scelta di Antonio Conte di lasciare i nerazzurri due stagioni or sono.
SCELTA NORMALE – Mario Sconcerti ha commentato così le scelte – specialmente nei cambi – di Simone Inzaghi durante Lecce-Inter: «È stato considerato un colpo di genio l’ingresso di Dzeko, quando in realtà sarebbe essere dovuta essere una normalità con una squadra contro il Lecce. Quando hai una squadra sfinita che non riesce a portare più in avanti il pallone, devi inserire un centravanti in più. Mourinho lo ha fatto spesso. Davvero viene considerata una genialità? È stato qualcosa che avrebbe fatto chiunque. Qualunque allenatore. Non credo che Inzaghi sia un genio e nemmeno credo voglia esserlo. Noi confondiamo il genio con il talento e la personalità».
BUGIE – Sconcerti ha poi rilasciato un breve commento sulla decisione di Antonio Conte di lasciare la panchina dell’Inter (ereditata poi proprio da Inzaghi) due stagioni fa: «Conte non ha mai detto che non si fidava della squadra lo scorso anno. Non si fidava della società che gli ha detto bugie. Giusto o non giusto, è questo che ha detto».
NUOVO FATTORE – Per Mario Sconcerti, Simone Inzaghi ha una nuova freccia per il suo arco in questa stagione: «Quello che penso dell’Inter di sabato è che mi sembra si stia sottovalutando molto il giocatore più decisivo. Ovvero Dimarco. Sabato ha fatto il cross che ha portato al gol di Lukaku e poi, da solo, ha messo in grande difficoltà la difesa avversaria. È come Dybala: l’argentino lo fa al centro, Dimarco lo fa con i piedi dalla fascia. Lui è la vera diversità dell’Inter. Mi piace da molto tempo. Gli rimproverano di non saper dribblare, ma se lo può permettere perché non è un’ala. Lui è il giocatore nuovo dei nerazzurri e della nazionale, il suo sinistro mi ricorda quello di Cabrini».