Longhi esalta Sensi: «Dal Sassuolo all’Inter da subito senza avvertire il peso»
Longhi – giornalista sportivo -, intervenuto come ospite a “Pomeriggio Sky Sport 24” su Sky Sport 24, prende l’esempio di Sensi per parlare del giovane gruppo azzurro della Nazionale Italiana. E l’Inter funge da banco di prova
SENSI ESEMPLARE – Tra i tanti azzurri protagonista con la maglia dell’Italia, Bruno Longhi sceglie il numero 12 nerazzurro: «Mi riferirei più a Stefano Sensi, che dal Sassuolo viene all’Inter. Lasciamo da parte gli infortuni, ma nelle prime partite – anche quelle in Champions League, ad esempio contro il Barcellona – abbiamo visto un giocatore che catalizzava il gioco. Quel qualcosa in più nella squadra. Un giocatore che, nel passare dal Sassuolo a un big, non avverte il peso del trasferimento e della maglia».
GIORNATA DECISIVA – Longhi si esprime anche sulla lotta scudetto in Serie A: «Vediamo cosa succede dopo gli impegni internazionali. Con l’Inter che gioca a Bologna, questa giornata ci può dare un quadro diverso. Vale per il Milan e per l’Inter, che deve riconfermare quanto fatto finora. C’è un piccolo punto di domanda sul campionato dopo la sosta per le nazionali. Quando interrompi il filo del discorso, non ritrovi subito la condizione. E poi l’Inter ha tre partite in una settimana. Certo, se fa filotto anche nelle prossime tre, si può parlare solo di secondo posto per le altre».
CRESCITA COLLETTIVA – Per Longhi il segreto nerazzurro è in panchina: «Tutti i giocatori dell’Inter sono cresciuti sotto Antonio Conte, non solo Ivan Perisic. Prendiamo ad esempio Christian Eriksen, che è diventato titolare nonostante le dichiarazioni di Beppe Marotta prima del mercato di gennaio. Non è assolutamente il migliore ma nell’Inter ora ci sta. Prima assolutamente non poteva starci. C’è una crescita dei vari singoli e questo fa sì che la squadra sia diventata più forte».