Facchetti: “Inter tiene vivo l’esempio di mio padre. Ricordo che Adriano…”
L’Inter e il mondo del calcio in generale ricordano oggi la scomparsa di Giacinto Facchetti. Il figlio, Gianfelice, intervenuto ai microfoni di “Stadio Aperto” su “TMW Radio”, si lascia andare a qualche ricordo. Di seguito le sue dichiarazioni
MEMORIA – Oggi l’Inter e il mondo del calcio ricordano Giacinto Facchetti (vedi articolo). Gianfelice Facchetti, figlio dell’ex bandiera nerazzurra, si lascia andare ai ricordi: «Fortunatamente la memoria, sia personale che in qualche modo amplificata da un’eco più pubblica e popolare, devo dire che è abbastanza costante. Papà non ha mai smesso di essere presente nella mia vita e nel cuore dei tifosi, interisti e non. Il 4 settembre ricordo l’assenza ma io preferisco quando lo ricordano nel giorno della sua nascita. Quello che fa la differenza, però, è l’affetto della gente che vuole ricordarlo».
COME UN PADRE – Facchetti parla anche del modo in cui l’Inter rende onore a suo padre nonché del rapporto che aveva con i calciatori: «Ho avuto modo di collaborare con il settore giovanile dell’Inter e vedo la volontà di mantenere l’esempio e la testimonianza di tutte le principali bandiere dell’Inter. Da un lato c’era questa cosa di fondo, cioè che il mondo del pallone fosse il suo lavoro. Quindi per proteggere noi ci teneva a debita distanza, difficilmente gli scucivi qualche retroscena. Ricordo che un giorno si lesse sul giornali di Adriano arrivato in ritardo all’allenamento e gli chiesi conferma di questa cosa: lui si arrabbiò tantissimo. Aveva questo istinto di protezione verso i calciatori e devo dire che molti di loro poi ce lo hanno rimandato. Adriano stesso disse di aver trovato in lui un secondo padre».