Analisi tattica

Rapid Vienna-Inter: brutta, cinica e di rigore va bene (per ora), guida de Vrij

Altra trasferta, altra vittoria di misura firmata Lautaro Martinez: l’argentino gioca dall’inizio al posto di Icardi, si guadagna il calcio di rigore e lo segna per lo 0-1 che mette l’Inter sulla carreggiata giusta in vista del ritorno. Gli ottavi di finale non sono ancora conquistati, ma Spalletti non poteva chiedere di più all’undici rimaneggiatissimo andato in campo

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare il Rapid Vienna: Handanovic; Cedric Soares, de Vrij, Miranda, Asamoah; Vecino, Borja Valero; Politano, Nainggolan, Perisic; Lautaro Martinez.

Rapid Vienna-Inter Formazione Ufficiale
Rapid Vienna-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – Esattamente come anticipato da Spalletti, l’Inter scende in campo con il 4-2-3-1 più “europeo” possibile, sfruttando praticamente i migliori profili tra quelli a disposizione, con Borja Valero rientrato forzatamente in cabina di regia e Nainggolan collante tra i reparti.

PRIMO TEMPO – L’avvio di gara dell’Inter sembra far sperare bene soprattutto sulla fascia destra, dove il binario Cedric Soares-Politano appare pimpante e assolutamente “dentro la partita”, come sottolinea sempre Spalletti. Purtroppo si tratta solo di un’impressione illusoria, perché quando c’è da andare sul fondo non arriva mai l’ultimo passaggio/cross per i compagni in area. Sia in mezzo sia sulla sinistra si costruisce poco, ma almeno in difesa non si soffre praticamente. La partita si sblocca al 39′, quando Lautaro Martinez realizza il rigore ottenuto per un fallo alquanto “regalato” dalla caotica difesa austriaca. Il primo tempo termina 0-1: bene il vantaggio esterno, poco altro.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche e inizia a calare l’intensità, soprattutto in mezzo al campo, dove la coppia Vecino-Borja Valero perde ulteriore lucidità nelle giocate. L’Inter perde palloni su palloni, non costruisce gioco e fatica ad arrivare in porta per trovare il raddoppio, di fatto prova a gestire il vantaggio senza strafare. E ci riesce grazie a un avversario tutt’altro che irresistibile. Al 78′ primo cambio per l’Inter: fuori Politano, dentro Candreva. Semplice staffetta sulla fascia destra tra i due italiani. Al 83′ secondo cambio per Spalletti: fuori Nainggolan, dentro D’Ambrosio. Il jolly difensivo italiano agisce da terzino destro con Cedric Soares più alto, Candreva finisce da trequartista (come da immagine sotto allegata, ndr). Aumentano gli spazi sul rettangolo di gioco, ma l’Inter non è nemmeno capace di concretizzare un contropiede tanta è il caos tecnico-tattico in campo. Il secondo tempo termina 0-1: vittoria di misura importante a prescindere dalla prestazione.

Rapid Vienna-Inter Formazione Finale
Rapid Vienna-Inter Formazione Finale

PROTAGONISTA – La prestazione dell’Inter non è delle migliori nonostante l’importante vittoria in trasferta, ma bisogna fare un nome: de Vrij. Se l’Inter non soffre in difesa, tranne in una circostanza, il merito è sicuramente del leader difensivo di Spalletti che è al top anche senza il “compare” Skriniar. Provano a metterlo fuori, ma è l’avversario ad avere la peggio dopo lo scontro fortuito testa a testa. L’olandese chiude e imposta da regista difensivo qual è, probabilmente il giocatore più qualitativo tra quelli in campo, anche per demeriti altrui. Sicurezza.

COMMENTO – L’Inter scende in campo con la formazione più improvvisata possibile, considerando i nove indisponibili e tutte le delicate situazioni da gestire in questo periodo. La risposta non è delle migliori, basti pensare alla prestazione tutt’altro che indimenticabile di Perisic e compagni, ma è il risultato quello che conta: serviva vincere in trasferta e si è vinto, anche se con un rigore davvero imbarazzante gentilmente concesso dal Rapid Vienna. C’è poco da analizzare: l’Inter gioca male perché tecnicamente e tatticamente non funziona, ma è normale quando non hai cervelli e gambe in mezzo al campo (né Brozovic né Joao Mario), quindi pazienza. L’Inter deve ripartire da qui, almeno in questo periodo: vincere con un gol risicato vale oro, ci sarà tempo per provare a giocare bene e segnare goleade. Con o senza Icardi. Con o senza fascia di capitano, che sembra essere l’argomento più “importante” per chi non vive tutti i giorni ad Appiano Gentile… Quindi buona la prima per capitan Handanovic, adesso testa bassa e pedalare: contro la Sampdoria servono tre punti, poi si potrà tornare a pensare al Rapid Vienna.

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