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Inter-Atalanta (3-2): Inzaghi riscopre la sua creatura migliore e migliorata

Inter-Atalanta è uno spettacolo. Non solo per il risultato finale, visto che il 3-2 di San Siro qualifica la squadra di Inzaghi alla prossima edizione della Champions League con una giornata di anticipo. Le prove generali in ottica Istanbul regalano spunti importanti da sviluppare in meno di due settimane. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Atalanta in Serie A

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare l’Atalanta in Serie A: 24 Onana; 33 D’Ambrosio ©, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 32 F. Dimarco; 90 Lukaku, 10 Lautaro Martinez.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Atalanta

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 1′ da centrocampo Lautaro Martinez lancia in profondità Lukaku, che si fa metà campo in solitaria inseguito – inutilmente – a distanza dai centrali dell’Atalanta, dribbla Sportiello e deposita in rete di destro (1-0). Poi, al 3′ Barella al volo di destro scaraventa sotto il sette il pallone respinto da Sportiello sul diagonale mancino di Dimarco (2-0). Al 36′ è Pasalic a spuntarla nella mischia in area con una girata che beffa soprattutto D’Ambrosio, che lamenta un fallo dello stesso (2-1). Nel secondo tempo, al 77′ Lukaku inventa un lungo corridoio per Brozovic, che è altruista nel servire alla sua sinistra Lautaro Martinez, chiamato solo ad appoggiare in rete di sinistro (3-1). Infine, al 91′ Muriel trova un destro potentissimo dopo la punizione respinta dalla barriera dell’Inter e accorcia grazie alla sfortunata collaborazione di Onana, che finisce sul tabellino per il rimpallo del legno che gli vale l’assurdo autogol (3-2).

SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 70′ e sul risultato di 2-1, primo cambio per Inzaghi: fuori Dimarco, dentro Gosens. Solita staffetta sulla fascia sinistra. All’81′, sul 3-1, arriva il triplo doppio cambio per l’Inter: fuori Bastoni, Barella e Lukaku, dentro de Vrij, Asllani e Dzeko. Tre cambi ruolo per ruolo con l’olandese che si piazza al centro della difesa facendo scalare Acerbi nel ruolo di terzo sinistro. Infine, all’83′ ecco il quinto e ultimo cambio interista: fuori D’Ambrosio, dentro Darmian. Inzaghi costretto all’avvicendamento tra terzi destri in difesa a causa di un infortunio.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Il calciatore più atteso a San Siro in questa stagione si palesa solo all’ultima partita casalinga stagionale: Lukaku-Lautaro Martinez (vedi pagelle di Inter-Atalanta). Un’entità unica. Lukaku con Lautaro Martinez, Lautaro Martinez con Lukaku. Da soli sono forti, insieme sono fortissimi. La coppia migliore che si possa allestire oggi a Milano, in Italia… e in Europa? In Serie A non c’è storia, in Champions League l’ultima parola l’avrà Istanbul. Coppia unica. Devastante.

Post-Game Analysis: considerazioni finali sulla partita

COMMENTO – Inzaghi prepara Inter-Atalanta come se fosse l’antipasto della Finale di Champions League (vedi focus). E a Istanbul contro il Manchester City di Guardiola sarebbe di buon auspicio trovarsi avanti di due gol dopo nemmeno tre minuti dal fischio d’inizio. Avvio esagerato! L’Atalanta di Gasperini non è al livello dei campioni d’Inghilterra ma non è nemmeno squadra che viene messa sotto così facilmente. Eppure… La prestazione offerta dall’Inter a San Siro è sopra la media per la qualità delle giocate. Basti vedere la costruzione dei tre gol. Calhanoglu gioca da mezzala ma opera da regista, Brozovic si alza come se fosse un numero 10 e le due punte fanno ciò che vogliono in avanti. La spinta dei quinti, non sfruttata appieno da chi agisce in mezzo, e la copertura in fase di non possesso fanno la differenza in una partita giocata quasi allo specchio dai due allenatori. L’attenzione difensiva dell’Inter viene meno in occasione delle due reti atalantine ma bisogna mettere un grande asterisco su entrambi gli espisodi. Episodi che non cambiano risultato né succo della storia: Inzaghi schiera la sua Inter migliore nonostante i diversi assenti e il riposo nullo post-Finale di Coppa Italia. Ed è anche in forma.

L’editoriale dopo Inter-Atalanta (3-2)

OSSERVAZIONE – Nell’ultima a San Siro l’unica riserva in campo è D’Ambrosio, per di più con la fascia di capitano. A tirare il fiato è solo Darmian, che entra necessariamente nei 10′ finali. In pratica Inzaghi schiera la formazione-tipo senza Skriniar terzo destro. A Istanbul confida di riavere anche Mkhitaryan a centrocampo e Correa in attacco, ma la formazione titolare è fatta. Ed è questa. Possono variare gli interpreti solo per via del minutaggio, da preparare sulla base dei 120′ più recupero anziché sui canonici 90′, ma la strada è tracciata. L’Inter con il doppio regista a supporto della coppia Lukaku-Lautaro Martinez vola. Per usare un metro di paragone adeguato, in alcune caratteristiche e in determinati schemi sembra l’Inter di Conte migliorata (considerato il downgrade in più ruoli-chiave, ndr). Nell’Inter di Inzaghi tutti fanno tutto. Chi entra dalla panchina aggiunge anziché sostituire, come nel caso di de Vrij e Gosens (ma anche Dzeko), che sono dei titolari con minutaggio minore. Questa è l’Inter che volerà a Istanbul: una creatura magari non perfetta ma spettacolarmente amalgamata nel suo insieme. L’Inter migliore di Inzaghi, che ha già raggiunto tutti gli obiettivi stagionali e ora, nel giro di due settimane, può solo esagerare.

Extra analisi tattica di Inter-Atalanta (Serie A)

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