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Onana copre Skriniar non Lukaku: operazione anti-Hakimi per l’Inter

Onana si appresta a lasciare l’Inter dopo un solo anno e metà stagione da protagonista. I motivi alla base di questo epilogo sono da ricercare nella legge del (calcio)mercato, che anche in Viale della Liberazione è sacra. Dagli Skriniar ad Hakimi passando per Lukaku prima e dopo, ecco gli esempi utili a capire i motivi e tutto quello che c’è da sapere sull’operazione in corso

NUMERO 1 ASSOLUTO – L’imminente cessione di André Onana al Manchester United apre una voragine di discussioni. Cessione giusta? Sbagliata? O meglio, cessione necessaria? Andiamo subito al punto focale della situazione: la cessione di Onana da parte dell’Inter rientra nelle eccezioni vitali per l’autosostenamento finanziario. Un discorso in cui non ha peso il “sì o no” ma solo il “quanto”. Un calciatore preso a parametro zero e rivenduto – addirittura dopo appena un anno! – porta in cassa cifre che prima non potevi nemmeno immaginare. In pratica è come vendere un asset altrui ma trattenendo i ricavi. Per contestualizzare l’operazione, è come se l’Ajax stesse vendendo Onana al Manchester United ma l’Inter incassa 50 milioni di euro cash. Come rifiutarli? Impossibile. L’unico problema dell’Inter deve essere fissare il prezzo giusto sia per “godersi” la plusvalenza da player trading sia soprattutto per trovare un sostituto all’altezza tra i pali reinvestendo una parte di quella cifra. Perché sostituire Onana puntando su “un portiere bravo con i piedi” non basta. E non basta nemmeno prendere un portiere talentuoso e/o un portiere esperto a caso. L’investimento post-Onana deve essere mirato. Proprio perché Onana è più di un semplice numero uno tra i pali: Onana è un numero uno anche in leadership. Assoluto.

Lukaku-ter protagonista ma non è Hakimi-bis

NO HAKIMI-BIS – Da alcune settimane fa comodo dire che la cessione di Onana serve a finanziare il riacquisto di Romelu Lukaku dal Chelsea. Il tipico tema altamente specifico che viene ridotto a discorso da bar. Senza offesa per nessuno, ma credere che l’Inter voglia cedere un portiere classe ’96 nel pieno della carriera per (ri!)acquistare un classe ’93 che si avvia alla fase di declino fisiologico è ridicolo. Non perché lo “switch” tra i due campioni sia ridicolo, tutt’altro. Anzi, la valutazione sul portiere forte a guidare altri dieci giocatori di movimento oppure sul centravanti forte supportato da altri dieci giocatori è normale venga fatta. Ma l’Inter non deve scegliere tra Onana e Lukaku. L’Inter deve scegliere tra 50 milioni e 30 gol, semmai. Tutte ipotesi su carta, sia chiaro. La cessione di Onana non è pensata come sacrificio necessario per il bilancio sulla scia di Achraf Hakimi o dello stesso Lukaku nel 2021. In quei casi, l’Inter acquista e rivende interrompendo l’ammortamento pluriennale per generare una plusvalenza normalissima. Un aspetto positivo dato più dal “risparmio” riferito agli ingaggi pluriennali da non dover più corrispondere piuttosto che ai ricavi da cessione in sé. La cessione di Onana è esattamente l’opposto: l’ingaggio è relativamente basso per la media attuale dell’Inter nel proprio monte ingaggi ma la plusvalenza qui è piena. Ecco perché Onana è l’anti-Hakimi in termini di bilancio.

Onana soluzione al problema Skriniar per l’Inter

POST-BUG SKRINIAR – Ai tifosi dell’Inter non piacerà il discorso che va oltre il romanticismo calcistico, ma il contesto in cui si sviluppa il “sacrificio” di Onana è chiaro. Sarebbe una prova di forza trattenerlo. E sarebbe una follia. Perché l’Inter oggi non può bruciare questa plusvalenza piena (da leggere come “ricavi extra bilancio”). E domani non potrà pareggiare l’ingaggio che il classe ’96 camerunese andrà a percepire da subito in Inghilterra. Le conseguenze, anno dopo anno, sarebbero quelle note: il prezzo del cartellino si svaluta, la forza contrattuale della società diminuisce e un potenziale asset diventa un boomerang di problemi. Discorso familiare, no? Sì, perché Onana in realtà “copre” l’errore fatto dall’Inter con Milan Skriniar, portato a scadenza e perso a parametro zero. Riavvolgendo il nastro del tempo di un anno, se l’Inter cede Skriniar al Paris Saint-Germain per 50 milioni genera una plusvalenza importante dopo l’ammortamento prossimo all’85% del costo storico del difensore slovacco. E può reinvestire una parte in difesa. Operazione che invece dovrà essere fatta quest’estate ma senza cash… da Skriniar. Il cash arriva sull’asse Ajax-Manchester United: Onana è il “paracadute” finanziario dell’Inter dopo la beffa Skriniar. Le pressioni in futuro saranno tutti del sostituto tra i pali (e in difesa… e in attacco).

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