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L’Inter contro la Fiorentina sceglie di controllare… senza palla

L’Inter domina la Fiorentina imponendosi col risultato di 4-0. Un punteggio quasi paradossale se si guarda ai dati relativi al possesso e al controllo del pallone.

ATTACCO FIAMMANTE – Riguardando gli highlights di Inter-Fiorentina (4-0), si evince un dominio pressoché assoluto della squadra di Simone Inzaghi. Che infatti cala un poker completo contro i viola, segnando in almeno tre modi diversi. Ossia attraverso azioni manovrate con gli attaccanti “armati” dagli esterni (Federico Dimarco con Marcus Thuram, e Juan Cuadrado con Lautaro Martinez), su calcio di rigore (per la prima firma stagionale di Hakan Calhanoglu) e infine in contropiede (il raddoppio a inizio ripresa). E proprio la rete del 2-0, la prima di Lautaro Martinez nel corso della gara, descrive perfettamente l’approccio nerazzurro alla gara.

STATISTICHE SORPRENDENTI – Analizzando il report ufficiale di Inter-Fiorentina proveniente dalla Lega Serie A, emergono statistiche che non suffragano apparentemente il risultato finale. Ma che tuttavia descrivono perfettamente il metodo alternativo con cui i nerazzurri hanno controllato la partita. Partiamo dalle basi: il possesso palla è favorevole alla Fiorentina, 60% contro 40%. I viola infatti toccano più palloni dell’Inter (676 contro 487), completando più passaggi (455 vs 286). Basti pensare che il nerazzurro che raccoglie più tocchi è Matteo Darmian, con appena 55 palloni giocati. Eppure l’Inter si è imposta per 4-0, attraverso un gioco che sfiora l’eccellenza: com’è possibile?

Inter-Fiorentina, minima spesa massima resa

DA EFFICACIA A EFFICIENZA – L’Inter ha indubbiamente lasciato il pallone tra i piedi della Fiorentina, compensando i minori tocchi con la corsa. Sempre dal report della Lega Serie A si legge che i nerazzurri hanno percorso 111,6 km mentre i viola si fermano a 103,8. Arrivando al tiro in 21 occasioni, di cui 11 verso la porta di Oliver Christensen. La squadra di Vincenzo Italiano si limita invece a 6 tiri, di cui appena 2 diretti verso Yann Sommer. L’Inter ha pertanto preferito un approccio più verticale e rapido (il contropiede del 2-0 ne è il simbolo), sfruttando gli scambi veloci per aggirare le marcature viola e arrivare in area. Muovendosi in modo intelligente, con estrema applicazione e attenzione (specialmente nella fase difensiva). Una prestazione sostanzialmente perfetta, sublimata dal rotondo risultato finale.

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