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Inter, prossimi tredici giorni da incubo: Conte deve cancellare l’anno scorso

L’Inter si appresta ad affrontare le due settimane più difficili della stagione. Ecco cosa tormenta Antonio Conte in vista delle prossime sfide di Coppa Italia e Serie A.

FILOTTOL’Inter affronterà Juventus, Lazio e Milan nei prossimi tredici giorni, in quest’ordine. Prima il ritorno della semifinale di Coppa Italia (domani a Torino). Poi il doppio scontro diretto con rispettivamente quarta e prima forza di questa Serie A. Due settimane per le quali rischia di passare buona parte della stagione nerazzurra, già orfana degli impegni europei. Tuttavia è una situazione che per l’Inter non è nuova. Infitti, a marzo 2020 fu la duplice sfida esterna contro Lazio e Juventus a compromettere le chances scudetto. Antonio Conte avrà imparato da quegli errori?

SCONTRI DIRETTI – Quest’anno l’Inter ha un trend positivo negli scontri diretti. Solo all’ultimo mese appartengono due vittorie contro Juventus e Milan. E, nonostante la sconfitta nell’andata delle semifinali coi bianconeri, l’applicazione nerazzurra è più che positiva. E quello dovrà essere il punto di partenza in vista di questi tre scontri decisivi consecutivi. Affrontare gli avversari a viso aperto e avere un atteggiamento propositivo sarà la conditio sine qua non per superare indenni questo filotto.

TORMENTO GIALLO – E sull’importanza di queste sfide peserà anche la questione dei cartellini. Nicolò Barella, Alessandro Bastoni e Marcelo Brozovic sono diffidati in campionato. Quindi un’eventuale ammonizione contro la Lazio porterebbe alla squalifica automatica in vista del derby. Un rischio che Conte potrebbe aggirare con un po’ di sano turnover. Ma la caratura del prossimo avversario in Serie A (i biancocelesti) e l’importanza dei tre giocatori nello scacchiere dell’Inter rendono vano ogni calcolo.

PRECEDENTE – Tornando a undici mesi fa, l’Inter affrontò prima la Lazio e poi la Juventus in campionato. E furono due sconfitte consecutive che ferirono il morale nerazzurro, all’alba del lockdown che avrebbe interrotto ogni competizione fino a giugno. Se contro la Lazio l’atteggiamento molle nella ripresa favorì la rimonta biancoceleste, a Torino andò decisamente peggio. Una gara rinunciataria, col pallino del gioco sempre in mano ai padroni di casa. Di conseguenza, questo ricordo deve essere definitivamente eliminato dalla mente dei nerazzurri: l’ambizione per lo scudetto passa anche da questi dettagli comportamentali.

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