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Curva vs Icardi: è proprio necessario? Il bene dell’Inter prima di tutto

Luciano Spalletti ha annunciato il ritorno di Mauro Icardi dal primo minuto fin dalla trasferta di domani sul campo del Genoa, ma nella giornata di oggi è arrivato anche il durissimo comunicato della Curva Nord contro l’ex capitano nerazzurro: noi ci chiediamo, vista la situazione, a nove giornate dalla fine, è proprio necessario combattere questa guerra?

Alla vigilia di Genoa-Inter che si annuncia, manco a dirlo, fondamentale per l’obiettivo Champions dei nerazzurri, arrivano due bombe sul fronte Mauro Icardi. Come annunciato da Luciano Spalletti in conferenza stampa l’ex capitano domani sarà titolare a Marassi e le parole del tecnico sanno tanto di conciliazione tra il bomber argentino e l’ambiente nerazzurro. E’ arrivata però la durissima presa di posizione della curva che, con un comunicato ufficiale, ha scaricato in malo modo il giocatore invocando la sua cessione. Era necessario? A nostro avviso no.

POSIZIONI COMPRENSIBILI, MA FUORI LUOGO- Partiamo dal presupposto che l’astio della tifoseria nei confronti di Mauro Icardi può avere delle ragioni. Non si possono dimenticare due mesi di esilio volontario con l’Inter costretta ad aggrapparsi al solo Lautaro Martinez, compresa l’ultima gara contro la Lazio finita con Vecino in attacco per mancanza di punte, il tutto condito dai messaggi ambigui lanciati sui social dall’ex capitano e dalla sua moglie-agente Wanda Nara. Mauro Icardi si è bruciato il credito di cui godeva presso tutto l’universo Inter e l’astio nei suoi confronti è comprensibile, ma in questo momento fuori luogo. L’Inter è attesa da 9 partite fondamentali, con un calendario difficile, e un obiettivo qualificazione in Champions League da raggiungere a tutti i posti: c’è bisogno di tutti, anche di Mauro Icardi.

LE SOMME A FINE STAGIONE- L’obiettivo da raggiungere è fondamentale per la società e per tutto l’ambiente e un Icardi in più rappresenta sicuramente un’arma importante da sfruttare, ma oltre alle armi in campo sarà fondamentale anche l’ambiente fuori dal campo e vedere uno stadio (o una porzione di esso) impegnato a contestare o fischiare un giocatore dell’Inter non rappresenta l’ambiente migliore per le battaglie che attendono l’Inter nei prossimi due mesi. Ci sarà tempo a fine stagione per tirare le somme, ma fino a quel momento sarebbe il caso di sotterrare l’ascia da guerra e restare uniti e compatti, tutti, per quella che è l’unica cosa che sta sopra Icardi, Spalletti, Marotta, la curva o Suning: il bene dell’Inter.

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