Godin erede di Miranda: difesa Inter sempre con il marchio Atletico Madrid
In casa Inter c’è un passaggio di testimone in difesa tra due ex compagni, cresciuti in coppia e valorizzati da Diego Simeone all’Atletico Madrid. Joao Miranda saluta, Diego Godin arriva.
DA EX A EX ATLETICO – Da Joao Miranda a Diego Godin. La difesa dell’Inter cambia leader designato, ma la matrice di fabbrica resta la stessa, l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone. La carriera dei due centrali difensivi sudamericani infatti è legata indissolubilmente all’esperienza spagnola in maglia a strisce bianche e rosse dopo l’insediamento del Cholo in panchina. Proprio per questo motivo il passaggio di testimone avvenuto quest’estate in nerazzurro non è un fatto banale.
L’ESPERIENZA A MADRID – Sembra passato un secolo, tanto che molti nemmeno se ne ricorderanno ormai, ma Godin e Miranda hanno giocato insieme. E l’esperienza è stata di quelle da ricordare. Dal 2011 al 2015 entrambi all’Atletico Madrid. 178 presenze per il brasiliano, 182 per l’uruguagio in quattro stagioni come centrali di difesa. Miranda arriva direttamente dal Brasile, dove si era imposto negli anni come miglior difensore locale, e da subito fa coppia con Godin che era già a Madrid dall’anno prima dopo tre stagioni al Villarreal. Apprendimento del calcio europeo, in un certo senso. Insieme crescono, vengono plasmati da Simeone e diventano uno dei punti di forza della squadra, forse il simbolo assoluto. La coppia centrale titolare di una squadra che cambia il suo status, salendo di livello fino a sfidare e battere le big assolute, Real Madrid e Barcellona, basandosi proprio sulla difesa. Insieme vincono cinque titoli. Tra questi l’Europa League 2011-2012 che porta alla Supercoppa 2012 e la Liga 2013-2014, il risultato più impressionante, arrivato con la miglior difesa e appena 26 gol subiti. Nella stessa stagione arrivano anche in finale di Champions League, dove vengono però sconfitti dal Real Madrid ai supplementari.
IL PRIMO ALL’INTER – Nel 2015 Miranda arriva all’Inter, anche un po’ a sorpresa, per prendere il ruolo di leader difensivo della squadra. L’Inter aveva provato invano a valorizzare giovani come Juan Jesus e Andrea Ranocchia, aveva fallito l’esperimento Nemanja Vidic come innesto d’esperienza e veniva da un ottavo posto con ben 48 gol subiti. Il brasiliano doveva quindi essere la nuova ancora del reparto. Escludendo la stagione 2016-2017, quella di Roberto Mancini-Frank de Boer-Stefano Pioli-Stefano Vecchi, nelle sue quattro stagioni l’Inter arriverà sempre quarta, risultando tra le migliori difese della Serie A. Il minimo di gol subiti è 30, un miglioramento sensibile. Negli anni inoltre ha aiutato anche l’inserimento dei compagni di reparto, facendo in un certo senso da chioccia prima a Jeison Murillo e poi a un certo Milan Skriniar.
ORA IL SECONDO – Arrivati al 2019, dopo 121 presenze in nerazzurro, Miranda ormai prossimo ai 35 anni (è un classe 1984) lascia l’Inter per andare in Cina. Curioso che passi il testimone proprio al suo vecchio partner, probabilmente ancora amico, con cui non ha potuto nemmeno sfiorare una reunion. La difesa dell’Inter ora è in mano a Godin, uno dei difensori più rappresentativi degli ultimi dieci anni di calcio. Che nel frattempo ha vinto un’altra Europa League e una Supercoppa agli ordini di Simeone. Da leader a leader, da ex Atletico a ex Atletico, puntando a un nuovo upgrade.
