Calhanoglu, svolta fisica e mentale: mini rivincita, ma no appagamento
Calhanoglu ha ingranato la marcia e ora non vuole più fermarsi. Il turco, dopo le iniziali difficoltà in quello che per lui è un ruolo diverso, sta emergendo nel centrocampo nerazzurro. La fiducia in se stesso è evidente così come quella di Inzaghi e dei compagni. Una piccola rivincita che però non deve appagare
COMPITO NON SEMPLICE – Hakan Calhanoglu l’estate scorsa ha cambiato sponda del Naviglio, andando a infoltire la lunga schiera di giocatori che negli anni hanno cambiato la casacca rossonera in nerazzurra e viceversa. Non era semplice per il turco, non tanto per il “tradimento” di colori quanto per essere arrivato in veste di sostituto dello sfortunato Christian Eriksen. Il danese nell’Inter di Antonio Conte, soprattutto da metà stagione in poi, era diventato imprescindibile e insostituibile. Non un compito semplicissimo quello di Calhanoglu, pur tenendo conto delle diverse caratteristiche.
NO ILLUSIONI – Dopo un inizio scoppiettante con la doppietta d’esordio a San Siro, Calhanoglu si è un po’ smarrito. Con Nicolò Barella e Marcelo Brozovic in grande spolvero, l’unico anello debole del centrocampo interista sembrava essere proprio lui. E invece con il passare del tempo, grazie al grande lavoro di Simone Inzaghi e ad uno status fisico/mentale migliorato di partita in partita, Calhanoglu ha preso sempre più confidenza con il nuovo ruolo e i nuovi compagni. Adesso può essere considerato proprio lui la svolta dell’Inter di Inzaghi, che può contare su un giocatore in piena fiducia, che gode della stima dei compagni, della società e del suo allenatore. Una piccola rivincita per l’ex rossonero che troppo spesso è stato accusato di scarso impegno e/o poca personalità. Questo ottimo momento, però, non deve illudere né in qualche modo appagare. Come lo stesso Calhanoglu ha affermato ieri sera, “non abbiamo ancora finito”. No, per niente.