Moratti: «Ritorno di Mourinho da avversario, so già che mi emozionerò!»
Massimo Moratti, in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport al collega Andrea Ramazzotti, ha parlato a 360° dell’Inter e, inevitabilmente, di José Mourinho, questa sera avversario in Coppa Italia.
DA AVVERSARIO – Moratti inizia l’intervista raccontando José Mourinho, oggi per la prima volta avversario dell’Inter a San Siro: «Il ritorno di Mourinho a San Siro da avversario non me lo perderei per niente al mondo. Lo ammetto, un po’ mi farà impressione vederlo salire dalla scala degli spogliatoi e accomodarsi sulla panchina ma non dell’Inter. So già che mi emozionerò perché mi torneranno alla mente le immagini di quando è stato protagonista con noi. In questi giorni non ci siamo sentiti perché non mi sembrava il caso, ma ci parleremo magari dopo la partita o nei giorni successivi. Ogni tanto ci telefoniamo e lui è sempre affettuoso e carinissimo con me. Siamo rimasti legati, è vero, non solo per quello che abbiamo vinto. Sarà accolto con grande affetto e simpatia. Su questo non ho dubbi. Ora allena la Roma, ma con noi ha scritto la storia».
RITORNO CURIOSO – Moratti facendo riferimento al triplete, parla ancora del ritorno di Mourinho a San Siro: «Noi unica squadra italiana ad aver centrato il triplete? Suona bene anche a distanza di tempo. Anche per questo sarà un piacere rivedere Mourinho a San Siro. A dire la verità in me c’è anche un po’ di curiosità per la sua nuova veste. Finora al Meazza lo avevo visto come avversario del Milan, mai dell’Inter. Tifare per lui? No, non scherziamo… per lui nutro molta simpatia ma io tifo Inter. Lui emozionato? Credo proprio di sì, perché all’Inter e agli interisti è davvero legato, ma nessuno si aspetti regali».
“CONTRO” GLI ARBITRI – Moratti parla del carattere di José Mourinho e dei suoi “sfoghi” in particolar modo con gli arbitri: «Di tempo ne è passato, ma lui si difende sempre… abbastanza bene. Gli arbitri italiani non gli stanno simpatici? Non la metterei in questo modo perché non credo sia così. José semplicemente non è ipocrita: quando c’è da difende la sua società, lo fa mettendoci la faccia e dicendo sempre quello che pensa. Poi… è Mourinho e quando fa certe cose, le fa per bene. Il gesto delle manette? Sorrisi allora e sorrido adesso se ci ripenso. Al di là del motivo per cui fece quel gesto, ci vuole davvero una mente speciale come la sua per protestare in quel modo, a caldo. Geniale, davvero geniale».
Fonte: Corriere dello Sport – Andrea Ramazzotti