Spadafora e la ripresa della Serie A, è una battaglia politica – Rep
“Repubblica” scrive che dietro la ripresa della Serie A c’è una battaglia politica. La posizione del ministro Spadafora è complicata.
MINISTRO ISOLATO – Mentre la Serie A riassapora gli allenamenti la ripresa del campionato diventa un caso politico. Il ministro Spadafora ha lanciato l’ultimo avviso al calcio. L’ennesima uscita confusionaria del ministro che spinge per cancellare il calcio. In realtà dopo lo schiaffo incassato con la riapertura degli allenamenti su base individuale anche ai giocatori di calcio, la sua posizione sembra sempre più minoritaria.
PROBLEMA REGIONI – Spadafora si è irritato tra venerdì e sabato per la decisione del governatore dell’Emilia Romagna di consentire gli allenamenti. E nella giornata di sabato ha valutato di fermare la Serie A con atto d’imperio. Ma poi altre regioni hanno seguito l’esempio e il ministro dell’interno con decreto ha esteso il provvedimento a tutta Italia. Tanto che si è parlato pure di una minaccia di dimissioni di Spadafora, smentita da lui stesso. Segno comunque che nel governo sul tema convivono sensibilità differenti.
LE POSIZIONI NEL GOVERNO – Il PD senza tentennamenti vuole la ripresa della Serie A, ovviamente in condizioni di sicurezza. I parlamentari democratici in commissione sport hanno chiesto ai propri ministri di rappresentare a Conte la posizione del partito. E nel Movimento 5 stelle l’atteggiamento ondivago e contraddittorio di Spadafora non rappresenta la linea comune. Anzi, le due forze politiche sono d’accordo nel chiedere un confronto di maggioranza prima della decisione, che non dovrebbe comunque arrivare prima di mercoledì, quando la Merkel si esprimerà sulla Bundesliga. Un evento chiave. Il ministro dello sport in ogni caso la prima partita, quella sugli allenamenti, l’ha persa.