Conte: “L’Inter ora non è una grande squadra. Peli dritti con certi giudizi!”
Conte è intervenuto ai microfoni di “Sky Sport” al termine di Inter-Torino, sfida vinta dai nerazzurri in rimonta. Di seguito le dichiarazioni del tecnico nerazzurro
ANALISI – Antonio Conte parla così ai microfoni di “Sky Sport” a termine di Inter-Torino: «Inter pazza? Che sia pazza o no questo non lo so e non mi interessa. Quella che devo fare io è un’analisi attenta e determinata. L’atteggiamento nostro nella prima frazione è stato negativo, non mi è piaciuto assolutamente. Avevo chiesto furore agonistico, anche perché noi possiamo parlare di qualità tecniche, tattiche, aspetti organizzativi però poi alla fine ci devi mettere tutto in campo».
ASPETTI – Conte parla di bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto nello stesso tempo: «Noi abbiamo un bicchiere che oggi è mezzo pieno e mezzo vuoto, la prima parte è mezza vuota, capisco anche che quando si torna dalle Nazionali ci siano difficoltà però al tempo stesso non possiamo permetterci queste situazioni. Dobbiamo migliorare perché l’anno scorso nella parte finale eravamo feroci, dobbiamo ritrovare con i vecchi quella ferocia e i nuovi si devono adeguare a questa situazione. Sta a me far capire, a volte uso il bastone e a volte la carota. La seconda parte è un bicchiere mezzo pieno perché dimostra che c’è il cuore, la voglia e il furore. La voglia di dimostrare di voler vincere la partita».
PERCORSO – Conte spiega perché l’Inter non è ancora una grande squadra: «Abbiamo da fare tanta strada per essere una grande squadra perché una grande squadra non permette queste situazioni oppure lo fa una tantum, non in maniera così sistematica. Una grande squadra in 12 partite non può permettere questo, si vede che non siamo una grande squadra, dobbiamo lavorare per esserlo. Quando sento giudizi esagerati mi vengono i peli dritti perché so da cosa dobbiamo passare e mi auguro che i miei calciatori lo capiscono. Ci sono sirene che ammaliano, ma noi dobbiamo mantenere i piedi per terra. Dobbiamo fare i solchi nel campo e mettere la strada in salita per gli avversar. Solo in quel caso possiamo sentir parlare di Inter protagonista, altrimenti sono chiacchiere che altri fanno per crearci problemi. Le analisi devono essere intellettualmente oneste, perché in quel caso si può accettare tutto».
IMPRONTA – Per finire Conte replica a una provocazione: «Se tatticamente chiedo un po’ troppo ai miei calciatori? Ma di che parliamo? Qualsiasi situazione deve avere un filo conduttore, altrimenti il calcio è cappello in aria, tutti avanti e andiamo a fare la lotta, ma quello non sono io. Penso di aver vinto qualcosa in carriera non buttando il cappello all’aria e andando solo di fisico e di furore. Diciamo che abbiamo giocato in maniera molto lenta, poi abbiamo alzato il ritmo e la palla girava e tutto. Oggi l’allenatore deve dare un’impronta, prima era tornante, terzino e libero. Era molta improvvisazione. Abbiamo perso tutti i contrasti nella prima parte, eravamo veramente molli. Poi si è alzata l’intensità e, insieme a situazioni tattiche che proviamo sempre, siamo riusciti a recuperare. Il Real Madrid test di prova? Sono tutti test di prova. Noi in questo momento non siamo una grande squadra e non dobbiamo mai dimenticare che oltre alle qualità tecniche e tattiche bisogna rotolarsi la camicia e rendere il campo difficile per gli altri. In quel caso possiamo creare fastidi a tutti, altrimenti andiamo sotto».