Lukaku peggio di Icardi o semplicemente Icardi meglio di Lukaku per l’Inter?
Lukaku è il passato dell’Inter, Icardi pure. Il primo è un passato che non potrà più tornare per scelta sua, il secondo invece torna in auge a distanza di anni senza aver mai cambiato idea. L’intreccio tra i due ex numeri 9 nerazzurri diventa motivo di riflessione e di… calciomercato
MEGLIO NON PEGGIO – Le recenti dichiarazioni di Beppe Marotta creano discussione. E dividono i tifosi dell’Inter, sempre particolarmente attenti a coccolare e poi – eventualmente – a distruggere i propri beniamini. L’argomento è Romelu Lukaku, atteso a San Siro il 29 ottobre con la maglia della Roma. Collegato a esso anche Mauro Icardi, utilizzato come metro di paragone. Metro di paragone “negativo”, però. Come se si parlasse di due ex che non sono più degni di essere accostati all’Inter. Un po’ come se le dichiarazioni di Marotta fossero sintentizzabili in un concetto: “Tra i due, il meno peggio è Icardi”. E se invece bastasse semplicemente valutare il giudizio dalla prospettiva opposta? Il concetto assumerebbe tutt’altro valore se fosse: “Tra i due, meglio Icardi”. E non si parla solo di calcio e di gol ma anche di quelli. L’Inter è sempre al centro.
Lukaku e Icardi dividono ancora Inter e tifosi
NON SOLO GOL – Le 124 reti in sei stagioni dell’ex capitano nerazzurro si commentano da sole. Le 78 in tre stagioni divise in due periodi dell’ex centravanti belga pure. Modalità diverse, pesi diversi. E anche squadre diverse. Non ci sarà mai la controprova di cosa avrebbe potuto vincere l’Inter, in più e/o in meno, trattenendo Icardi e quindi rinunciando a Lukaku. C’è, però, una verità inconfutabile: Icardi (incredibilmente?) ha sempre lasciato una porta aperta per il suo clamoroso ritorno all’Inter, Lukaku le ha chiuse tutte bruscamente. Solo l’Inter può decidere se lasciare libero quel passaggio oppure chiuderlo una volta per tutte, Galatasaray permettendo. Utopia o meno, guai a fare un errore: non si parla di calciomercato. Icardi non tornerebbe all’Inter solo perché mancano attaccanti e reti, bensì per trascrivere la storia completando quanto iniziato anni fa.