Inter, stai facendo passare il messaggio sbagliato. A prescindere
C’è poco da festeggiare se qualcosa per verificarsi deve prescindere da qualcos’altro, ma anche quando non prescinde da nulla si rischia di fare danni. All’Inter ultimamente sembra funzioni così, sbagliato solo pensarlo
A PRESCINDERE – Antonio Conte nuovo allenatore a prescindere dalla qualificazione in Champions League. Luciano Spalletti esonerato a prescindere dal quarto posto. Mauro Icardi ceduto a prescindere dal cambio in panchina. Ivan Perisic non sacrificato a prescindere dalla partenza dell’ex capitano. Edin Dzeko in arrivo a prescindere dal posto da colmare in attacco. Piero Ausilio rinnova a prescindere dall’arrivo di un altro dirigente. Beppe Marotta avalla le operazioni a prescindere dal prossimo obiettivo stagionale. Steven Zhang soddisfatto a prescindere dalle vittorie. Suning pronta a investire grosse cifre per ristrutturare e costruire gli impianti sportivi a prescindere dall’OK del comune. E così via. In casa Inter nelle ultime settimane è tutto un “a prescindere” da qualcosa che sembra diventato accessorio, sinonimo che di fatto un progetto serio e di medio-lungo termine c’è, ma si rischia di perdere di vista la realtà, quella più concreta: domenica sera a San Siro arriva l’Empoli e – a prescindere da tutto -, l’Inter deve solo vincere per tornare in Champions e dar seguito a tutto quello che è stato pianificato strategicamente mesi fa. Guai a entrare in un loop di fallimenti, in cui il mancato piazzamento Champions possa diventare l’alibi per non tenere fede alle previsioni: più competizione, più appeal, più soldi, più mercato, più possibilità di tornare a vincere qualcosa. Questo è il messaggio che deve passare, a prescindere dalle cose secondarie: le chiacchiere e le promesse stanno zero, parola al campo.