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ESCLUSIVA IN − Ravezzani: «Lukaku frainteso! Curva chiusa? Errore. Inter e Milan fuori ai quarti»

Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Inter-News.it. Diversi i temi toccati col noto giornalista: da Juventus-Inter fino alla Champions League passando per l’imminente giornata di Serie A e il futuro di Lukaku e Inzaghi.

Ravezzani, iniziamo da Juventus-Inter e dal discusso giallo nei confronti di Romelu Lukaku, cosa ne pensa?

L’arbitro non ha capito quello che è successo. Ha scambiato per una provocazione alla curva invece un gesto di insofferenza legittimo verso una forma di razzismo, che un gruppo di deficienti ha manifestato nei suoi confronti. E da lì è nato tutto. Pare che non l’abbiano capito nemmeno i giocatori della Juventus, che lo hanno preso al loro volta come una provocazione. In questa incomprensione è successo poi tutto il parapiglia.

A proposito della partita, sono state emessi i provvedimenti del Giudice Sportivo (vedi articolo). Provvedimenti giusti o si poteva fare di più?

Secondo me, inevitabili. Giuste le tre giornate a Juan Cuadrado, inevitabile la squalifica a Lukaku perché non è che puoi togliere un’espulsione o un’ammonizione. Nel senso non giusto nei confronti di Lukaku, ma inevitabile. Sbagliata invece la chiusura della curva. Ci sono curve intere a Roma, quella della Lazio per esempio, che fanno cori antisemiti non in 100 ma in duemila. A me va benissimo che chiudano la curva della Juve, ma allora bisogna chiudere anche le altre. In questo la giustizia sportiva, per quello che succede a Roma, mi sembra cieca.

Ravezzani, il razzismo è un tema che purtroppo negli stadi italiani persiste. Secondo lei, c’è una soluzione per cercare di estirparlo?

No, una soluzione non c’è. Chiudere certi settori dello stadio dove ci vanno le persone più becere, consapevoli di fare questi cori, è impossibile. Si possono fare però degli atti per ridurle queste cose. E mi sembra che negli ultimi anni sia successo qualcosa di significativo. Oggi ci siamo scandalizzati perché 50-60-70 deficienti hanno ululato a Lukaku, ricordo quando ci fu Juventus-Inter con Mario Balotelli e lì ci fu mezzo stadio della Juventus ad insultarlo. Da questo punto di vista sono stati fatti numerosi passi avanti.

Di nuovo in campo, al via la 29º giornata

Inter a Salerno, Lazio-Juventus, Milan-Empoli, Torino-Roma e Bologna-Atalanta. A fine giornata chi possiamo trovare come terza e quarta forza?

Le stagioni sono fatte di momenti e di episodi. Ecco l’episodio del rigore che è stato dato all’Inter martedì contro la Juventus, che è stato per certi versi casuale – quasi un regalo di Bremer per sdebitarsi con l’Inter (ride, ndr) – potrebbe dare alla squadra un po’ più di fiducia in sé stessa. L’Inter, appunto, nelle ultime partite sembrava un po’ sfiduciata. Il gioco c’era, ma sbagliavano dei gol talmente facili… Quindi questo episodio potrebbe dare più consapevolezza all’Inter. Il Milan, a sua volta, non penso che sarà così stupido da non vincere contro l’Empoli. La Roma, secondo me, a Torino non vince. E Lazio-Juve è una partitaccia, credo che ci sarà un pareggio anche lì. Dunque, dico sei punti per le milanesi e uno per le romane.

Due in bilico

Ravezzani, Lukaku può ancora dire la sua in questa Inter, anche in ottica mercato estivo? O il suo destino è già segnato?

Il problema dell’Inter è che negli ultimi anni ha tirato avanti col famoso player trading, in cui Beppe Marotta e Piero Ausilio sono stati bravissimi. Ovvero comprare certi giocatori ad una determinata cifra per poi rivenderli a grosse cifre. Lukaku ne è stato l’esempio. Io non credo, che le attuali difficoltà economiche di Steven Zhang – i quali impongono sia di fare utile sul mercato, che di abbassare il monte ingaggi – permettano di fare la prolungazione di un’operazione come quella di Lukaku. Il belga rimane un ottimo giocatore, anche se non è più quello di due anni fa, però guadagna una cifra spropositata. Così come il Milan e la stessa Juventus hanno iniziato a ridurre il monte ingaggi, credo che sia saggio anche per l’Inter iniziare a ridurlo e a non insistere con Lukaku.

Un altro in bilico è Simone Inzaghi. Secondo lei il suo futuro è già scritto?

Temo di sì. Lo dico perché Inzaghi sconta una freddezza da parte della tifoseria che va al di là dei suoi errori. Lui ha sbagliato alcune cose. Ma devo dire, non è che Massimiliano Allegri nella Juventus abbia fatto bene. Anche Stefano Pioli ha vissuto momenti così. Per tutte le grandi squadre c’è sempre la sensazione che basta cambiare l’allenatore e si torna a vincere. Non funziona così. A me sembra che Inzaghi abbia comunque fatto delle cose buone. In Europa molto meglio di Antonio Conte, ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa. È mancato in campionato. Secondo me, cambiare Inzaghi per fare un’avventura – faccio un nome, Thiago Motta – non è detto che funzioni. Però è anche vero che un allenatore quando è così poco considerato dalla tifoseria e dall’ambiente forse diventa inevitabile cambiarlo.

E se sì su quale profilo punterà l’Inter in estate?

Io ho detto più volte che nell’Inter c’è un problema di leadership. Mancando una proprietà forte e con tutto questo turnover di calciatori – basti pensare che l’Inter ha perso due capitani in un anno, prima Samir Handanovic e ora Milan Skriniar, Lukaku è in transito e non sai se rimane oppure resta – ecco secondo me serve un allenatore di grande carisma. Questo è il vero limite di Inzaghi. Thiago Motta ha carisma, Ivan Juric lo stesso. Un allenatore, credo, non si misuri più sulla tattica bensì sulla personalità e sul carisma nel saper prendere l’intero ambiente.

Champions League, il pronostico

Champions League, risposta secca: per Ravezzani quale sarà la semifinale italiana?

Ho paura che sia Benfica-Napoli (ride, ndr). Credo che il Benfica sia quest’anno la squadra rivelazione della Champions League, purtroppo, e penso che il Napoli – malgrado il 4-0 subito dal Milan – abbia più armi della squadra rossonera. A proposito del 4-0, certi risultati aumentano l’autostima di una squadra e il Milan giocherà col Napoli meno depresso per così dire. Ma i valori tecnici, soprattutto in attacco, sono troppo preponderanti per il Napoli. Quindi penso che il Milan, comunque, non ce la farà.

Si ringrazia Fabio Ravezzani per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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