Analisi tattica

Inter-Lazio: Spalletti sbaglia formazione e tarda i cambi, Ranocchia dov’è?

L’Inter fa un passo indietro dopo la sosta: la bella vittoria nel derby viene “annullata” dal KO interno contro la Lazio, che sbanca San Siro con uno 0-1 rimediato già nel primo quarto d’ora con Milinkovic-Savic. Le scelte di Spalletti fanno discutere sia nella preparazione sia nella lettura della partita, ma Icardi non c’entra nulla. Semmai Ranocchia

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare la Lazio: Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano, Borja Valero, Perisic; Keita.

Inter-Lazio formazione ufficiale
Inter-Lazio formazione ufficiale

MODULO – L’azzardo di Spalletti consiste in un’Inter schierata ancora con il 4-2-3-1, ma con Borja Valero a fungere da regista alto laddove Vecino aveva ben impressionato nel derby, di conseguenza si può leggere con un 4-3-3 con il doppio regista anziché la doppia mezzala, ma senza i due veri riferimenti tecnici della squadra (de Vrij dietro e Lautaro Martinez davanti).

PRIMO TEMPO – L’inizio dell’Inter è convincente perché nel 4-2-3-1 scelto da Spalletti, in fase di possesso palla, è sempre Vecino a inserirsi alle spalle del centravanti, con Borja Valero portato a rimanere più basso per impostare l’azione con il doppio regista. Paradossalmente è un 4-3-3 disordinato, finché la Lazio non trova il modo per colpire l’Inter in contropiede: al 13′ Milinkovic-Savic segna di testa con un preciso inserimento in area, dove Brozovic pecca in marcatura. Il gol subito è una doccia fredda, ma l’Inter riparte con lo stesso canovaccio: Vecino e Borja Valero fanno spola per aprire più spazi nella difesa biancoceleste. Nessun miglioramento alla manovra, nel finale si cambia per dare un assetto ancora più offensivo quando si è in possesso: Brozovic rimane imbrigliato davanti alla difesa in quello che diventa un 4-1-4-1 con Vecino e Borja Valero che si alzano insieme sulla trequarti, ma ancora una volta senza concretizzare negli ultimi sedici metri. Il primo tempo termina 0-1: la reazione dopo il gol subito non è convincente, risultato giusto.

SECONDO TEMPO – Nessun cambio nell’intervallo, ma l’Inter rientra in campo sicuramente più motivata a fare la partita con aggressività, pur non risultando particolarmente pericolosa e concreta negli ultimi metri. La stanchezza che colpisce soprattutto la Lazio permette di trovare ampi spazi in contropiede: squadre lunghissime, lavoro agevolato per chi si inserisce (Vecino), non di certo per chi deve difendere, infatti anche il pacchetto arretrato (Skriniar su tutti) soffre quando viene saltato il centrocampo. Da sottolineare la modifica in difesa: Skriniar si sposta sul centro-destra e Miranda sul centro-sinistra. Non un bel segnale, difensivamente parlando. Al 74′ primo cambio per l’Inter: fuori Borja Valero, dentro Nainggolan. Il belga si posiziona nel ruolo di trequartista a supporto di Keita. L’Inter cambia completamente “fisionomia”, ma serve tempo. Al 79′ secondo cambio per Spalletti: fuori D’Ambrosio, dentro Candreva. Il numero 87 agisce a tutta fascia sulla fascia destra con Perisic a sinistra nel 3-5-2 in cui Asamoah accorcia come terzo di sinistra, di conseguenza Nainggolan parte dalla linea mediana per accorciare verso la porta. Iniziano a piovere cross verso il centro, ma chi è in area non ne ha più. Al 84′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Keita, dentro Joao Mario. Il portoghese si piazza nel ruolo di mezzala sinistra facendo avanzare Vecino nell’improvvisato ruolo di centravanti. Continua l’ossessione per i palloni buttati in area dalle fasce, tutti in maniera casuale e mai pericolosa. Nel frattempo l’Inter si riversa tutta in avanti con praticamente cinque giocatori negli ultimi quindici metri e due soli centrocampisti a reggere in caso di contropiede, una sorta di 3-4-3 (come da immagine sotto allegata, ndr) che nell’assalto finale diventa un 2-3-5 improvvisato. Non porta a nulla. Il secondo tempo termina 0-1: Inter mai veramente convinta e pericolosa, sconfitta cercata.

Inter-Lazio Formazione Finale
Inter-Lazio Formazione Finale

PROTAGONISTA – Tra i tanti insufficienti, spicca sicuramente la prestazione del giocatore scelto per fare la differenza: Borja Valero. L’esperto centrocampista spagnolo “spodesta” Vecino dal ruolo avuto nel derby ed esaltato con una prestazione eccellente, ma la soluzione tattica di Spalletti inizia a far acqua da tutte le parti dopo un quarto d’ora. E Borja Valero non si ritrova più, finché non viene sostituito (dall’ingresso di Nainggolan in poi l’Inter inizia a creare qualche azione, non esattamente per meriti del belga…). Tecnicamente non più decisivo, tatticamente impalpabile a causa di una condizione atletica che non supera la mezz’ora di autonomia di un certo livello, difensivamente e offensivamente nullo. Zavorra.

COMMENTO – C’è chi parla male di Spalletti per la gestione di Icardi, che in realtà è l’unica cosa ben fatta dal tecnico toscano in Inter-Lazio. Tutto il resto è da buttare: Spalletti sbaglia preparazione e lettura della partita. Dalla scelta di schierare Borja Valero trequartista titolare (perché non Joao Mario mezzala?) a quella di non schierare Vecino trequartista come contro il Milan (perché non Gagliardini mediano?). Dalla scelta di non sostituire subito Borja Valero (perché non prima Joao Mario?) a quella di inserire tardi Candreva e Joao Mario (a che pro?). Il paradosso è quello di mettere in campo una squadra che cerca i cross senza avere crossatori (fuori D’Ambrosio, perché non entra Cedric Soares?), e prova a mettere palloni nel centro dell’area senza avere un centravanti in area (fuori Keita, perché non entra Ranocchia?). E cito Ranocchia anziché Colidio perché, in una situazione disperata come quella dell’Inter contro la Lazio, solo il gol frutto della confusione può evitare una sconfitta cercata. Bruciare l’ennesimo primavera acerbo è fortemente sconsigliato, quindi Spalletti non sbaglia la gestione degli attaccanti argentini, bensì quella di tutti gli altri. Malissimo la difesa per l’inversione dei centrali, malissimo il centrocampo per il caos intorno a Brozovic (nullo), malissimo l’attacco che deve ruotare intorno a un Keita innocuo (Politano e Perisic i peggiori in assoluto). Non si salva nulla, tranne l’assenza di Icardi, appunto. Così non può andare, i problemi dello spogliatoio sono una cosa, la tattica è un’altra: Spalletti faccia chiarezza su chi puntare e con che modulo, poi si può parlare anche di altri e giocare allo scaricabarile, ma la qualificazione in Champions League non dev’essere fallita.

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