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Radu è già pronto per l’Inter? Conte vuole certezze dietro Handanovic

L’Inter, a quanto sembra, ha scelto Ionut Andrei Radu, portiere classe ’97 in prestito al Parma, come vice Handanovic per la prossima stagione. La logica del club è estremamente chiara. Ma il ragazzo è davvero pronto per questo ruolo di responsabilità?

DUBBI E CERTEZZE – Dopo l’errore di Samir Handanovic, contro il Torino, sono tornati in auge i discorsi relativi alla sua successione. Il ‘regalo’ ad Andrea Belotti, in occasione dello 0-1 granata, ha spaccato la tifoseria: c’è chi difende a spada tratta il capitano, ma c’è anche qualcuno a cui sono bastati pochi minuti per metterlo sulla graticola. La verità è che l’Inter, e Antonio Conte in testa alla truppa, ha in mente da tempo una ridefinizione delle gerarchie per la porta. Più o meno da quando Handanovic è stato costretto a dare forfait a febbraio. Improvvisamente, ci si è resi conto che alle spalle dello sloveno l’Inter non aveva coperture. Avanzava perfino l’ipotesi di richiamare Ionut Andrei Radu, appena ceduto in prestito al Parma. Il romeno, ex Genoa, sembra destinato a tornare in nerazzurro fra pochi mesi. Ma è davvero pronto per far parte della rosa dell’Inter?

CRONISTORIA – In realtà, Radu ha già avuto una breve esperienza con la prima squadra: precisamente nella stagione successiva al suo esordio in Serie A, avvenuto il 14 maggio 2016 con Roberto Mancini in panchina e il Sassuolo come avversario. Radu, tuttavia, a quei tempi era il quarto nelle gerarchie nerazzurre, dietro Samir Handanovic, Juan Pablo Carrizo e Tommaso Berni. L’Inter decise però di mandarlo in prestito all’Avellino, in Serie B. Da qui in poi, la storia è più o meno nota a tutti coloro che l’hanno visto difendere i pali del Genoa nella prima parte di campionato. La stagione corrente è stata la seconda in maglia rossoblu, interrotta bruscamente a gennaio per motivazioni ancora poco chiare. Radu è stato dunque girato al Parma, ma qui è diventato praticamente terzo nelle gerarchie di Roberto D’Aversa, dietro Luigi Sepe e Simone Colombi.

CARATTERISTICHE – Ma che tipo di portiere è effettivamente Radu? Nelle 52 presenze con il Genoa ha fatto vedere buone cose, alternate ad errori abbastanza goffi. Il suo punto di forza è certamente la reattività. La grande capacità di andare rapidamente a terra, alla ricerca del pallone, gli consente di intervenire in maniera anche spettacolare, ai limiti del cinematografico. Si tratta di un estremo difensore parecchio esplosivo, che tuttavia può migliorare sicuramente nel fondamentale delle uscite e nel mantenere alta la concentrazione per tutti i novanta minuti.

DECISIONE – Tornare all’Inter sarebbe una scelta saggia? Antonio Conte vuole un secondo portiere affidabile e concentrato. Handanovic ha scollinato da poco le 36 primavere e potrebbe non garantire le solite 40 presenze stagionali. Ecco perché c’è bisogno di un profilo motivato, concentrato e dal rendimento garantito. Insomma, un tappa buchi affidabile. Secondo il tecnico nerazzurro, infatti, è ancora troppo presto per dare il ben servito allo sloveno. Ergo: non ci sarà una successione vera e propria, ma è stato scelto Radu (a quanto sembra) declassando Daniele Padelli al ruolo di terzo portiere.

PRO E CONTRO – Radu, tuttavia, non gioca una partita ufficiale dal 9 gennaio. Si trattava di Torino-Genoa, match valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia e terminato ai calci di rigore (con vittoria granata). L’assenza dai campi incide sicuramente sul morale del 23enne. Proprio in virtù di questo fatto, Radu potrebbe aver voglia di un’opportunità diversa, in cui mettere insieme quei minuti che l’Inter, per ovvie ragioni, non può garantirgli. Provando a trarre le conclusioni, la scelta dell’Inter risponde ad una logica estremamente razionale. Radu sarà chiamato a fare il vice Handanovic con un ingaggio adeguato, la possibilità di giocarsi la Coppa Italia da titolare ma dovrà soprattutto aumentare le proprie capacità di lavoro sotto pressione. Il ruolo del secondo portiere non è uno scherzo, chiedere a Daniele Padelli per maggiori informazioni. Di contro però, non siamo sicuri che per il futuro del ragazzo, in questo momento storico della sua carriera, sia effettivamente la scelta migliore. Ai posteri l’ardua sentenza.

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