Conte, lo spartito non cambia: urge una soluzione contro i blocchi bassi
Anche in Juventus-Inter la squadra di Conte non è riuscita a scardinare lo schieramento basso dei bianconeri. Una situazione che va sistemata quanto prima.
BLOCCHI BASSI – Juventus-Inter di ieri sera ha messo a nudo la principale difficoltà della squadra di Antonio Conte. Ossia riuscire a scardinare squadre che difendono con un blocco basso, e che intasano perfettamente le vie centrali. Un atteggiamento proprio anche dei bianconeri ieri sera, dopo i primi minuti molto propositivi. E che raggiunge la sua massima espressione nel secondo tempo, come si vede dalle posizioni medie delle due formazioni (fonte: report della Lega Serie A):
Come si vede da queste mappe, la squadra di Andrea Pirlo protegge benissimo tutta la colonna centrale del campo. Questo lascia sì ampi spazi sulle corsie esterne, tanto che Achraf Hakimi colleziona 4 tiri verso la porta bianconera. Ma, insieme all’ottima prova difensiva dei difensori centrali, disinnesca completamente Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. Bagnando definitivamente le polveri del miglior attacco della Serie A.
RICORDI – Riemergono così le sensazioni già provate nel doppio scontro di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. Il pallino del gioco stabilmente in mano all’Inter (stavolta il possesso è del 54%), ma le azioni davvero pericolose si contano sulle dita di una mano. Non a caso si parla di tre 0-0 considerando queste partite: tre sfide dove gli avversari rinunciano presto a giocare, bloccando con doppie linee le folate offensive nerazzurre. E ad ulteriore dimostrazione di questo, il baricentro della Juventus nella ripresa di ieri si attesta sui 38,02 metri, mentre quello dell’Inter sale quasi a 62 metri (61,96).
ALTERNATIVE – Il lancio di Christian Eriksen dal 1′ sembrava una soluzione coerente per implementare la pericolosità centrale dell’Inter. Tuttavia i nerazzurri non hanno mai sfruttato a sufficienza la tendenza di sviluppare la manovra a destra, finendo sempre per provare a servire le punte anziché tentare altre soluzioni. La sensazione quindi non cambia: Conte dovrà continuare a lavorare per ampliare il suo portfolio offensivo, rendendo Hakimi, Lukaku e Lautaro Martinez sempre pericolosi. A prescindere dalle contromosse avversarie.