Nota tattica di Roma-Inter: Dimarco a sinistra è ancora decisivo
Nota tattica, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Roma-Inter parliamo della prestazione di Dimarco.
ANCORA DECISIVO – Federico Dimarco anche in Roma-Inter è stato decisivo per i nerazzurri. E ancora una volta Inzaghi ha cambiato il modo di impiegarlo. Se col Verona il tecnico lo aveva mandato a tagliare sulla destra per disassare la difesa avversaria, coi giallorossi lo ha tenuto sulla sua corsia tipica. Quella sinistra. Sfruttandolo però di nuovo più coi movimenti senza palla che come impostatore aggiunto.
FISSO A SINISTRA – Guardiamo l’heatmap del numero 32 presa dal report della Lega Serie A (che la produce in quanto eletto MVP dell’Inter):
Dimarco stavolta non si è mai visto a destra. Con la Roma è rimasto nella sua classica zona di competenza. Col compito preciso di muoversi senza palla. Dividendosi tra copertura bassa quando la Roma era in possesso e l’attacco dello spazio quando invece era l’Inter a gestire il pallone. Per quest’ultima fattispecie, guardate l’azione del suo gol: i nerazzurri si trovano in area avversaria con un tridente formato da Denzel Dumfries, Romelu Lukaku e appunto Dimarco, che attacca l’area avversaria fino in fondo. Da un estremo all’altro, in un certo senso. Un lavoro svolto con oculatezza. Il mancino nei suoi 71 minuti di gioco ha corso 7,796 km. Un numero non certamente estremo. Forse ponderato vista l’emergenza nel ruolo.
POCHI TOCCHI – Ecco la mappa dei tocchi di Dimarco presa da WhoScored:
In totale sono 35. Molto meno delle sue medie. E il valore più basso di tutti i titolari, escluse le due punte. I passaggi sono 30, realizzati al 71%. Come col Verona quindi è evidente che Inzaghi non lo ha voluto sfruttare come elemento aggiunto all’impostazione bassa. I suoi tocchi in zona difensiva, per far aiutare a uscire il pallone, sono limitati. Il compito del numero 32 era salire senza palla per abbassare la linea della Roma. Lasciando così spazio per l’impostazione ai compagni. E poi mettere in difficoltà gli avversari coi suoi tagli fin dentro l’area. Missione compiuta.