Nota tattica di Napoli-Inter: Eriksen trequartista nel 3-4-1-2
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Napoli-Inter parliamo di Eriksen.
FINALMENTE AL CENTRO – Una costante dell’uso di Eriksen fatto da Conte è quello di variare il contesto tattico in cui il danese viene inserito. Ha giocato nel 3-5-2, in un modulo ibrido e a Napoli alla prima partita post stop per il Covid il tecnico ha varato il 3-4-1-2. Il modulo che a detta di tutti doveva esaltare al massimo le qualità del numero 24. Che dopo mesi di discussioni, si è letto persino che era a un passo dalla cessione, ha risposto sul campo. Da migliore dell’Inter.
NUMERI IMPORTANTI – Eriksen è stato il migliore dell’Inter contro il Napoli secondo le pagelle dei quotidiani, ma anche per la Lega Serie A. Questa è la heatmap dei suoi movimenti nel primo tempo:
E nel secondo tempo, dove tutta la squadra ha alzato il baricentro:
La sua presenza è stata prevalente in zona centrale, come richiesto dal modulo. Non ha svariato sulle fasce, cosa che ha sempre fatto in carriera, e si è proposto come riferimento del gioco offensivo con personalità e qualità. Risultando il più pericoloso dell’Inter: 5 i tiri in porta su 9 totali di squadra, compreso il corner trasformatosi nell’unica rete nerazzurra, e 2 occasioni create. I palloni toccati sono 62, un’ottima quantità per un giocatore offensivo che testimonia come si sia smarcato con efficacia. Un dato va evidenziato: con 11,633 km percorsi è stato il terzo migliore della squadra, dietro a Barella e Brozovic. Un numero che testimonia una crescita fisica e mette anche a tacere le mille voci sulla sua scarsa capacità di copertura.