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Wahi always me and never Elye, Inter? Non solo Balogun sulla lista

Wahi è uno dei prospetti più interessanti in circolazione nel panorama calcistico europeo e l’Inter lo sa bene. Lo sa bene ma da settimane si parla soprattutto di altri nomi in attacco, sebbene le caratteristiche del talento francese siano quelle ideali da inserire nel reparto attuale. E i costi gestibili. Analizziamo la situazione per dettagliare il tutto in chiave mercato

NUOVA PUNTA – Si parla troppo poco di Elye Wahi e bisogna chiedersi perché. L’Inter deve ancora completare il suo nuovo attacco. Al punto fermo Lautaro Martinez, neo capitano della squadra nerazzurra, finora si aggiunge il solo Marcus Thuram, nuovo numero 9 ma con caratteristiche diverse dai predecessori. E se al momento non ci sono dubbi sul fatto che toccherà al francese fare coppia esclusiva con Lautaro Martinez, non è detto che a mercato chiuso sarà ancora così. Solo il 1° settembre si capirà meglio il piano dell’Inter intorno al profilo di Thuram. A prescindere da chi sarà la quarta punta, perché non è Joaquin Correa a bloccare l’arrivo di un terzo attaccante (semi-)titolare. La pedina mancante è da individuare a metà tra le caratteristiche di Edin Dzeko e quelle di Romelu Lukaku, anche tenendo conto di Thuram. Tradotto: a Simone Inzaghi serve sì un calciatore che faccia tanto lavoro per la squadra, in coppia con Lautaro Martinez, ma anche uno che faccia tanti gol, soprattutto quando farà coppia con Thuram. Ed ecco che si arriva al bivio: attaccante esperto o futuribile? Ora tutte le strade portano a… i soldi.

Taremi miglior soluzione per l’idea di Inzaghi

SCELTA UNICA – Il profilo del classe ’92 iraniano Mehdi Taremi (Porto) è perfetto per l’idea di Inzaghi. Impossibile, oggi, pensare a un erede migliore per Dzeko a livello di caratteristiche e costi. Tutti gli altri nomi ipotizzati finora, per quanto validi come il coetaneo spagnolo Alvaro Morata (Atletico Madrid), non darebbero le garanzie tecnico-tattiche di Taremi, che è in scadenza di contratto. Doveroso ragionare su cifre più vicine ai 20 che ai 30 milioni di euro, ma non perché si tratta di un profilo da Primeira Liga portoghese. Da tre stagioni gioca con continuità anche in Champions League, quindi il suo livello internazionale non si discute. In Italia non ci sono profili simili su cui vale la pena puntare. Dalla Serie A sarebbe stato utile puntare due anni fa sul classe 2000 serbo Dusan Vlahovic (Juventus) e un anno fa sul classe ’93 argentino Paulo Dybala (Roma), per rimpiazzare Dzeko senza riaffidarsi per una stagione a Lukaku. Troppo tardi. L’unica speranza dell’Inter di pescare un jolly dall’estero è individuare il “suo” Victor Osimhen, ovvero il potenziale erede del classe ’98 nigeriano a Napoli. Ed ecco perché si parla poco di Wahi… per il momento.

I piani dell’Inter in prospettiva: non esiste solo Balogun

IDEA PROSPETTICA – L’identikit del “nuovo” Osimhen porta al classe 2000 canadese Jonathan David (Lilla). Ovvero il suo erede designato nel club francese. Un talento a cui la Ligue 1 francese inizia a stare stretta ed è pronto a misurarsi con la Premier League inglese o magari con la Serie A italiana. Costi troppo elevati però, visto che si ragiona su cifre più vicine ai 60 che ai 50 milioni. Proprio come Osimhen tre anni fa. Anche per questo motivo l’Inter valuta il classe 2001 statunitense Folarin Balogun (Arsenal) come profilo di centravanti futuribile. Scelta comprensibile più come backup di Lautaro Martinez che di attaccante chiamato a fare coppia con il numero 10 argentino. Un’alternativa di lusso che sa di “paracadute” in caso di prossima ricca plusvalenza. Così come Taremi, è necessario ipotizzare cifre più basse. Più vicine ai 30 che ai 40 ma si tratta già di un’esagerazione per un potenziale “esubero” dell’Arsenal. Piuttosto, se l’idea è aggiungere una punta futuribile, si può pensare al classe 2002 nigeriano Gift Orban (Gent). Altro potenziale alter ego di Lautaro Martinez ma a cifre inferiori rispetto a Balogun: tra 20 e 30 milioni. Sì ma Wahi?

Wahi talento su cui puntare in ottica Inter

PROFILO IDEALE – Di Wahi non si parla quasi mai. E non è solo un gioco di parole in rima. Wahi si candida a essere il compromesso ideale tra ciò che si vorrebbe in rosa e ciò che si potrebbe avere dal mercato. Serve esperienza ma è complicato trovare un altro Dzeko a cifre contenute (Taremi). Serve giovinezza ma è complicante puntare su un altro Lautaro Martinez a cifre elevate (Balogun). Non conoscendo ancora gli sviluppi “lukakiani” di Thuram, che non è neppure un attaccante simil-Dzeko, Wahi diventa la soluzione che può fare contenti tutti. Per caratteristiche, in coppia con Lautaro Martinez, può svilupparsi da punta simil-Lukaku, migliorando nel gioco spalle alla porta ma senza far mancare fisicità, rapidità e velocità. E gol, ovviamente. E in coppia con Thuram può creare una situazione ibrida senza punti di riferimento. A entrambi piace svariare su tutto il fronte offensivo e finalizzare senza aspettare il pallone nell’area piccola facendosi lanciare in profondità. Le caratteristiche di Wahi potrebbero svilupparsi da profilo spacca-Serie A sulla scia di Osimhen per gol. Senza scomodare Rafael Leao, perché il classe ’99 portoghese del Milan preferisce mandare in rete i compagni. L’investimento in prospettiva, però, è il medesimo.

Reparto rivoluzionato per Inzaghi: il gioco delle coppie

ATTACCO COMPLETO – Il classe 2003 francese del Montpellier non è solo più giovane di Balogun ma ha anche caratteristiche meglio spendibili nel nuovo attacco dell’Inter di Inzaghi. Manca esperienza? Quella si può aggiungere liberandosi di Correa e puntando su una quarta punta come la vecchia conoscenza Alexis Sanchez (svincolato). Facendo un investimento importante sul terzo attaccante, il classe ’88 cileno a parametro zero completa alla perfezione il reparto offensivo. Sanchez quarta punta con Wahi è l’ideale, con Balogun no. In quel caso, al più, toccherebbe virare sul classe ’91 colombiano Duvan Zapata, in uscita dall’Atalanta. Oppure tenersi Correa, ovvio. Le cifre per Wahi sono relativamente alte per il cartellino ma basse per l’ingaggio. Probabilmente alla fine l’esborso sarebbe identico a quello per Balogun ma portando ad Appiano Gentile un prospetto da far diventare un campione con/grazie a Lautaro Martinez. E non all’ombra del capitano, magari facendolo addirittura snaturare. Lautaro Martinez è una prima punta atipica ma pur sempre una prima punta, nonostante fisico e giocate da numero rifinitore.

Perché puntare su Wahi anziché su Balogun

COPPIE MIGLIORI – Wahi si inserirebbe molto meglio di Balogun in un attacco che non può fare a meno del capitano. Una punta di piede destro, in grado di giocare anche largo sulla fascia destra e segnare di sinistro, è ciò che serve a Inzaghi dopo Thuram, che invece preferisce partire da sinistra per accentrarsi e andare al tiro con il piede forte. Balogun, per quanto dinamico, resta un finalizzatore che può crescere notevolmente anche lontano dalla porta ma solo con il tempo. E l’Inter oggi non ha tempo né Inzaghi può reinventarsi un nuovo Lautaro Martinez per mettere le nuove punte nelle condizioni di fare del loro meglio. Wahi-Lautaro Martinez, Lautaro Martinez-Thuram e Wahi-Thuram, a prescindere dalla quarta punta (che sia Correa, Sanchez e un’altra, ndr), si presentano come coppie ben assortite. Molto più delle versioni Balogun-Lautaro Martinez e Balogun-Thuram. L’Inter con il prossimo investimento in attacco deve fare in modo di non dipendere troppo dalla quarta punta né di affidarsi esclusivamente sulle prime due. O meglio, sul solo Lautaro Martinez con la speranza che sia Thuram gratis sia l’acquisto oneroso non deludano.

Da Balogun a Balotelli: una citazione anche per Wahi

BALOTELLI 2.0 – Il quadro nerazzurro è piuttosto chiaro. Ecco perché, a parità di investimento, Wahi è il talento su cui tentare il colpo in prospettiva con meno dubbi tecnico-tattici. A livello economico-finanziario un giovane simile si ripaga sempre da sé, anche nel caso in cui fallisse in Serie A. E se i dubbi fossero solo di natura caratteriale, perché considerato difficile da gestire, Mario Balotelli insegna: a vent’anni potenzialmente si può essere tutto e niente, i risultati si possono vedere solo negli anni avvenire. Anche grazie al lavoro di allenatore, compagni, dirigenti e società in generale. Il 20enne franco-ivoriano è senza dubbio il profilo più interessante per ciò che serve all’Inter oggi. Un’Inter destinata a diventare Lautaro Martinez-dipendente ma senza dipendere dal calciomercato in uscita. Balogun et similia non vanno considerati perfetti per l’Inter perché rivendibili in futuro al fine di registrare una nuova ricca plusvalenza. Il discorso vale anche per Wahi ma non se ne parla troppo in chiave Inter, mentre si parla tanto di tutti gli altri. Parafrasando proprio Balotelli e giocando con i nomi: “Wahi always me and never Elye, Inter?”.

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