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Marotta: «Inter, vi racconto il mercato e primo approccio! Ritorno Onana…»

Marotta, presente sempre dal palco del Festival dello Sport a Trento, dopo aver parlato dell’Inter attuale, dell’addio di Romelu Lukaku e del calcio in Arabia Saudita, ha continuato tornando a parlare del suo primo approccio con la famiglia Suning, gli acquisti e le cessioni migliori in nerazzurro, l’ultima sessione di mercato estiva e uno sguardo al futuro.

PRIMO APPROCCIOBeppe Marotta racconta il retroscena legato al primo contatto con la famiglia Suning: «Non dimenticherò mai quell’evento: chiusa l’esperienza con la Juventus, la mattina successiva ho ricevuto un messaggio da Steven Zhang. Siccome io non avevo memorizzato il numero, credevo fosse uno scherzo. Quindi chiamai in causa Urbano Cairo, sapevo che erano amici, e gli chiesi se il numero corrispondeva a quello di Zhang, e mi disse di sì. Allora da quel momento si è fissato subito un approccio e ho accettato immediatamente, perché da uomo di calcio metto davanti una forma di rivincita e il voler ritornare in campo immediatamente. Quell’adrenalina che ognuno di noi nel suo lavoro ha. Sono stati cinque anni intensi e bellissimi, dobbiamo dare atto alla famiglia Zhang perché spesso viene boicottata. Al di là del fatto che hanno profuso circa 800-900 milioni di euro, la cosa principale è il rapporto che hanno creato. Non creano pressione nei nostri confronti e accettano le indicazioni che noi diamo».

RITORNO – Marotta risponde a una domanda legata al portiere camerunese: «Ritorno André Onana all’Inter? Questa è una domanda a cui non posso rispondere, non lo posso sapere. Ma ci sta tutto nel calcio. I cosiddetti cavalli di ritorno hanno dato nella storia del calcio, risultati positivi e altri negativi. Sicuramente è stata un’esperienza importante per lui e per noi».

INTER ATTUALE – Marotta torna a parlare della squadra attuale, in particolare il carattere: «Questa Inter è figlia di Istanbul, sono arrivati dodici giocatori, cioè delle difficoltà maggiori a livello di “amalgama”. Però abbiamo cercato di portare dei profili consoni secondo il nostro modello di riferimento. Abbiamo creato un modello di zoccolo duro di italiani, con onore posso dire che tra campo e panchina saranno sei giocatori dell’Inter in Nazionale. Questo significa creare i presupposti per essere competitivi in campionato e facilitare ai nuovi innesti cos’è l’Inter e giocare in Italia».

IN FUTURO – Marotta parla dei suoi progetti “da grande”: «Futuro in politica? Nella vita ci sono dei momenti in cui devi avere delle visioni diverse. Oggi mi sento appagato, ho dato e ricevuto molto. Manca la Champions League, magari c’è ancora tempo per farlo. Mi sento di dove restituire quello che ho ricevuto. Quindi il fatto di potermi occupare del calcio da tecnico e quindi mettere a disposizione la mia esperienza, significa un atto doveroso da parte mia».

Inter, uno sguardo al mercato passato e presente

ACQUISTI E CESSIONI – Marotta risponde a una domanda sul mercato in generale dell’Inter negli ultimi anni: «I migliori colpi in entrata e in uscita? Ne abbiamo fatti tanti, ricordo Mauro Icardi in uscita, eppure siamo riusciti a darlo al PSG a 50 milioni. Ma anche le tante operazioni a parametro zero di giocatori che hanno dato risposta positiva. La perfezione non esiste, ma abbiamo cercato di allestire squadre competitive in base alle nostre possibilità. Un rimpianto? Fanno parte della vita, ma attraverso questi, siamo riusciti ad imparare. A Istanbul abbiamo perso, ma abbiamo imparato, arrivando in finale da protagonisti. Tutti giocavano una finale per la prima volta».

MERCATO ESTIVO – L’Amministratore Delegato esprime un suo pensiero sull’ultima sessione di mercato: «L’arrivo di Marcus Thuram? Alla fine la decisione importante è quella del calciatore, e così è stato. Anche il ruolo del papà ha influito. Il vantaggio è l’avere un buon rapporto con l’Amministratore Delegato del Sassuolo, ma il merito è dell’area tecnica quindi con Piero Ausilio, Dario Baccin e l’allenatore. Poi ognuno di noi mette a disposizione della causa le proprie doti. Gianluca Scamacca? Abbiamo iniziato una negoziazione con lui e il club, lui ha dato disponibilità, poi ha preferito prendere una strada diversa. Forse per una questione di disponibilità nel giocare rispetto all’Inter. A quel punto noi ci siamo messi da parte ritirando».

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