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Inzaghi: «Riavvicinato a Piacenza da quando sono all’Inter. Orgoglioso!»

La città di Piacenza premia Simone Inzaghi per la meravigliosa stagione con la sua Inter del ventesimo scudetto. L’allenatore piacentino parla dei suoi ricordi legati alla città natale.

ORGOGLIOSO – Simone Inzaghi ringrazia col cuore per il premio ricevuto dalla sua città: «Ricevere un premio nella mia città, dove sono nato e cresciuto è motivo di grande orgoglio. Ringrazio la Sindaca, tutta Piacenza. È un premio che mi inorgoglisce tanto. Devo essere sincero, in questi tre anni all’Inter mi sono riavvicinato a Piacenza, soprattutto a papà e mamma. Sono tornato molto più spesso a vedere anche i miei amici di infanzia. È una cosa che mi fa piacere e che mi ha aiutato anche molto».

IMPEGNO – Simone Inzaghi sui suoi affetti e il calcio a Piacenza: «Ho visto tanti amici con cui sono cresciuto da bambino qui fuori. Ripenso a un paese a cinque kilometri da Piacenza in cui ho iniziato le giovanili insieme a mio fratello. Abbiamo fatto tutto il percorso fino a giocare nel Piacenza. Poi con tantissimo impegno, voglia e sacrificio abbiamo coronato il sogno della nostra vita, che era quello di diventare calciatori».

Inzaghi, i primi passi da calciatore a Piacenza

DIFFICOLTÀ – Simone Inzaghi ripercorre gli esordi da calciatore: «Tutti avevano delle qualità importanti però poi il salto nei professionisti a diciassette anni non è stato semplice. I primi due anni in giro nella varie squadre di Serie C. Però nelle difficoltà non ho mai mollato e ho sempre cercato di dare il massimo. Poi sono ritornato a Piacenza ad esordire in Serie A. Devo ringraziare chiaramente per la carriera da calciatore tutti gli allenatori che ho avuto nel settore giovanile. Ma Beppe Materazzi è quello che mi ha dato la possibilità di giocare nel Piacenza con la continuità. Poi da lì è partita tutta la mia carriera per arrivare alla Lazio».

PER IL MONDO – Simone Inzaghi conclude: «Nell’ultimo periodo essendomi riavvicinato da Milano sono tornato spesso a Piacenza dai miei genitori e qui ho ancora tanti amici d’infanzia. Quei ragazzi con cui sono cresciuto a La Buca e con cui giocavamo a calcio prima di entrare in classe, all’intervallo e quando potevamo uscire. Sono tanti bellissimi ricordi e sono contento di portare il nome di Piacenza in giro per il mondo».

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