Marotta: «Zhang vuole programmare all’Inter! Ha creato un modello»
Marotta prima di Inter-Atletico Madrid, gara valida per l’andata degli ottavi di finale di UEFA Champions League, in un’intervista in onda su Mediaset Infinity ha parlato dell’importanza di questa partita. Poi ha risposto a una domanda legata alla proprietà.
OTTAVO DI FINALE – Beppe Marotta prima di Inter-Atletico Madrid ha parlato così: «L’Inter arriva a questo punto volendo recitare un ruolo da protagonista. Siamo in forma e vogliamo fare un’ottima partita, cercando di ottenere il massimo. Proprietà? Posso dire che parlando con Steven Zhang in questi giorni, c’è la voglia di programmare. Questo è sintomo di continuità. Ha creato un modello con tutti noi che sta dando soddisfazioni e merita un riconoscimento. Ogni società ha la sua identità, devo dire che il percorso ha portato a dei risultati. C’è grande cultura del lavoro e senso di appartenenza. Il fatto di essere cresciuti anche perdendo una finale di Champions League ha dimostrato della crescita della consapevolezza. Noi continueremo a provare a fare bene, tutto questo ci riempie di orgoglio. Inzaghi come Ferguson all’Inter? Tra la generazione che vanno per la maggiore lui ha 12 anni di esperienza. Il suo cammino è straordinario. È arrivato in punta di piedi dimostrando di essere un grande allenatore, ha sopportato anche un periodo di critiche. Oggi è un allenatore che applica un metodo di calcio molto bello e dunque ce lo godiamo».
L’AVVERSARIO – Marotta parla anche degli avversari questa sera: «L’Atletico Madrid ha raggiunto grandi traguardi pur non avendo grandi disponibilità economiche. Ha creato un modello virtuoso. I proprietari sono molto esperti di questo fenomeno calcistico. Aggiungo che dinamiche di mercato sono stati tanti, ma questo è il bello del calcio. Morata è un giocatore attenzionato in passato da parte nostra, ma è giusto che l’interesse sia su più giocatori. Siamo abituati a pensare a un Atletico Madrid che applica un calcio sulla difensiva, invece sta dimostrando di applicare un calcio moderno con gli eterni offensivi».